Realizzata nella sede della “Società capitani e macchinisti navali” di Camogli.

Bruno Sacella è nato a Camogli nel 1933, papà bergamasco, mamma camoglina. Sceglie di studiare all'Istituto nautico di Camogli perché gli sembra il modo migliore per lavorare subito e guadagnare bene. Nel 1956 comincia a navigare in una nave dell'armatore Lorenzo Bozzo dove tutti si conoscevano perché venivano da Camogli con famiglie e parenti imbarcati. Vi rimase 6 anni. Nel 1962 vince un concorso alla Tirrenia di Navigazione. Nel 1969 è al comando di una nave passeggeri con circa 400 persone a bordo. Nel 1984 viene trasferito alla direzione centrale di Napoli e dopo un anno viene nominato "direttore di esercizio" alle dirette dipendenze dell'AD Franco Pecorini. Le prime turbine a gas sono state messe in funzione nelle navi della Tirrenia (segno che in questa società si faceva ricerca). Tra i ricordi più toccanti della sua esperienza marinara racconta che in quegli anni sui traghetti non esistendo il medico di bordo si è trovato a dover far partorire una donna, da quel giorno si è battuto affinché venisse garantita la presenza del medico. Quello delle malattie sulla nave era un vero e proprio dramma. Altri racconti si riferiscono alle "secche" (mare meno profondo) che si dovevano attraversare nell'area di Folkestone in Inghilterra ed era necessario l'aiuto del pilota esperto della zona. Le maggiori soddisfazioni le vive quando viaggia con le navi da carico. Il suo periodo più lungo di imbarco è stato dal 1956 al 1972 con pochi sbarchi e ritorni a casa. Un particolare simbolicamente rilevante, osserva Sacella, è il saluto alla bandiera issata sull'albero (recentemente restaurato) della Casa del marinaio sulle alture di Camogli: quando passano le navi salutano la bandiera che viene alzata. Va in pensione nel 1995.