“Chiunque ravvisi comportamenti, atti o omissioni delle persone che agiscono per conto e nell’interesse della Fondazione Ansaldo, o comunque riconducibili alla Fondazione Ansaldo medesima, che violano i principi e le prescrizioni contenuti nel Codice Etico, potrà farne segnalazione utilizzando l’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tutte le segnalazioni, anche se pervenute in forma anonima, saranno trasmesse, per le opportune valutazioni e gli eventuali provvedimenti, al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti ed al Direttore della Fondazione Ansaldo”

Codice Etico

Fondazione Ansaldo (Gruppo Leonardo)

Approvato dal Comitato Esecutivo della Fondazione Ansaldo nella riunione del 14 Gennaio 2015

INDICE

  1. PREMESSA
  2. PRINCIPI GENERALI
  3. RISORSE UMANE
  4. CONFLITTO DI INTERESSI
  5. CONTABILITA’
  6. TUTELA DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE
  7. RAPPORTI CON L’ESTERNO
  8. INFORMATIVA
  9. VIOLAZIONI DEL CODICE ETICO – SISTEMA SANZIONATORIO

 

1. PREMESSA

1.1 La Fondazione

Il presente Codice (qui di seguito indicato come “Codice Etico”) esprime gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione delle attività assunti da tutti coloro che intrattengono rapporti di qualsiasi natura con la “Fondazione Ansaldo (Gruppo Leonardo)” (di seguito “Fondazione” o “Ente”).

  • I principi e le disposizioni del presente Codice Etico sono vincolanti per tutti i seguenti Destinatari:
  • i componenti del Consiglio di Amministrazione, nel perseguimento delle attività della Fondazione in tutte le deliberazioni adottate;
  • i componenti delle Commissioni costituite a supporto delle attività della Fondazione, nello svolgimento di tali attività;
  • i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, nell’attività di controllo e nella verifica della correttezza formale e legittimità sostanziale dell’attività della Fondazione;
  • tutti i dipendenti e tutti i collaboratori con cui si intrattengono rapporti contrattuali, a qualsiasi titolo, anche occasionali e/o soltanto temporanei;
  • tutti coloro che intrattengono rapporti onerosi o anche gratuiti di qualsiasi natura con la Fondazione.

Tutti i Destinatari si impegnano a perseguire i propri obiettivi con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, nell’assoluto rispetto delle leggi e delle normative.

1.2 Rapporti con gli Stakeholders

La rilevanza culturale e sociale delle attività della Fondazione, la sua visibilità sul territorio, l’operatività nei diversi contesti e la molteplicità dei propri interlocutori rende di primaria importanza la gestione dei rapporti tra la Fondazione e gli stakeholders, intendendosi per tali tutti i soggetti pubblici o privati, italiani e stranieri, persone fisiche o giuridiche che abbiano, a qualsiasi titolo, contatti con la Fondazione e/o abbiano comunque un interesse nelle attività che la medesima pone in essere.

1.3 I principi di riferimento

Conformità alle leggi, trasparenza e correttezza gestionale, buona fede, fiducia e cooperazione con gli stakeholders sono i principi etici cui la Fondazione si ispira – e da cui deriva i propri modelli di condotta - al fine di svolgere con competenza e rigore intellettuale e culturale le proprie attività, curare il rapporto con le altre istituzioni culturali, e sviluppare le competenze e la crescita professionale dei propri dipendenti e collaboratori. In particolare, la convinzione di agire in qualche modo a vantaggio della Fondazione non giustifica l’adozione di comportamenti in contrasto con i suddetti principi. Tutti i Destinatari, senza distinzioni ed eccezioni, sono, pertanto, impegnati ad osservare e far osservare questi principi nell’ambito delle proprie funzioni e responsabilità. Tale impegno richiede che anche i soggetti con cui la Fondazione ha rapporti a qualunque titolo agiscano nei suoi confronti con regole e modalità ispirate agli stessi valori.

1.4 Il Codice Etico

La Fondazione, così come tutti i soggetti giuridici che appartengono o comunque fanno riferimento al Gruppo Leonardo, ha ritenuto opportuno e necessario adottare ed emanare un Codice Etico, che espliciti i valori a cui tutti i Destinatari devono adeguarsi, accettando responsabilità, assetti, ruoli e regole della cui violazione, anche se da essa non consegue alcuna responsabilità verso terzi, essi assumono la personale responsabilità verso l’interno e verso l’esterno della Fondazione. La conoscenza e l’osservanza del Codice Etico da parte di tutti coloro che operano in favore della Fondazione sono dunque condizioni primarie per la trasparenza e la reputazione della Fondazione stessa. La Fondazione inoltre si impegna alla diffusione del Codice Etico tra tutti coloro con i quali intrattiene rapporti, esigendone la conoscenza ed il rispetto delle regole in esso contenute.

Il Codice Etico costituisce inoltre strumento di gestione per la condotta etica nelle attività della Fondazione. La responsabilità dell’attuazione e dell’aggiornamento del Codice Etico è compito degli amministratori; i Destinatari hanno il compito di segnalarne eventuali inadempienze o mancata applicazione al Direttore della Fondazione ed al Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.

 

2. PRINCIPI GENERALI

2.1 Conformità a leggi e regolamenti

La Fondazione opera nell’assoluto rispetto delle leggi ad essa applicabili in conformità ai principi fissati dal Codice Etico.

L’integrità morale è un dovere costante di tutti i Destinatari.

I Destinatari sono pertanto tenuti, nell’ambito delle rispettive competenze, a conoscere ed osservare le leggi ed i regolamenti vigenti ed applicabili.

I rapporti dei Destinatari con le Autorità ed Istituzioni pubbliche devono essere improntati alla massima correttezza, trasparenza e collaborazione, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative e delle loro funzioni istituzionali.

2.2 Modelli e regole di comportamento

Tutte le attività poste in essere dai Destinatari devono essere svolte con impegno professionale, rigore morale e correttezza gestionale, anche al fine di tutelare l’immagine della Fondazione.

I comportamenti ed i rapporti di tutti i Destinatari, all’interno ed all’esterno della Fondazione, devono essere ispirati a trasparenza, correttezza e reciproco rispetto. In tale contesto gli amministratori devono per primi rappresentare con il loro operato un esempio per tutte le risorse umane della Fondazione, attenendosi, nello svolgimento delle proprie funzioni, ai principi del Codice Etico, curandone la diffusione tra i dipendenti ed i collaboratori e sollecitandoli a presentare richieste di chiarimenti o proposte di aggiornamento ove necessario.

Con particolare riferimento agli amministratori inoltre, la Fondazione confida che questi si adoperino attivamente al fine di proporre e realizzare i progetti, gli investimenti e le iniziative utili a conservare ed accrescere il patrimonio economico e culturale della Fondazione.

2.3 Diffusione ed osservanza del Codice Etico

La Fondazione promuove la conoscenza e l’osservanza del Codice Etico tra tutti i Destinatari, richiedendone il rispetto e prevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali. I Destinatari sono pertanto tenuti a conoscere il contenuto del Codice Etico – chiedendo e ricevendo dalle strutture operative preposte gli opportuni chiarimenti in merito alle interpretazioni del contenuto - osservarli e contribuire alla loro attuazione, segnalando eventuali carenze e violazioni (o anche solo tentativi di violazione) di cui siano venuti a conoscenza.

 

3. RISORSE UMANE

3.1 Le condizioni determinanti

Le risorse umane sono un elemento indispensabile per l’esistenza della Fondazione ed un fattore critico per svolgere con successo le proprie attività. L’etica, il rispetto, la competenza, il merito, l’innovazione, l’eccellenza, l’internazionalità, la multiculturalità, i diritti e la sostenibilità rientrano pertanto tra le condizioni determinanti per conseguire gli obiettivi della Fondazione e rappresentano le caratteristiche richieste dalla Fondazione ai propri amministratori, revisori dei conti, dipendenti e collaboratori a vario titolo.

La Fondazione si adopera per il superamento di ogni sorta di discriminazione, corruzione, sfruttamento del lavoro minorile o forzato e, più in generale, per la promozione della dignità, salute, libertà ed uguaglianza dei lavoratori, nel rispetto della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite, delle Convenzioni fondamentali dell’International Labour Organization (ILO) e delle Linee Guida dell’OCSE.

3.2 Le politiche di selezione

Al fine di contribuire allo sviluppo dei propri obiettivi, ed assicurare che tali obiettivi siano da tutti perseguiti nel rispetto dei principi etici e dei valori cui la Fondazione si ispira, la Fondazione è impegnata a selezionare ciascun dipendente e collaboratore a vario titolo secondo i valori e le caratteristiche sopra enunciate. La Fondazione offre pertanto pari opportunità di lavoro, garantendo un trattamento equo sulla base delle competenze e delle capacità individuali. Nell’ambito della selezione – condotta nel rispetto delle pari opportunità e senza discriminazione alcuna sulla sfera privata e sulle opinioni dei candidati – la Fondazione opera affinché le risorse acquisite corrispondano ai profili effettivamente necessari alle proprie esigenze, evitando favoritismi e agevolazioni di ogni sorta ed ispirando la propria scelta esclusivamente a criteri di professionalità e competenza.

I dipendenti ed i collaboratori della Fondazione operano sulla base di regolari contratti di lavoro o di collaborazione, in conformità alle leggi ed ai contratti collettivi. In particolare, la Fondazione non consente e non tollera l’instaurazione di rapporti – anche ad opera di collaboratori esterni, fornitori o partner – in violazione della normativa in materia di lavoro minorile, femminile e di immigrati.

3.3 Lo sviluppo delle professionalità

Nell’evoluzione del rapporto di lavoro o di collaborazione la Fondazione si impegna a creare e mantenere le condizioni necessarie affinché le capacità e le conoscenze di ciascuno possano ulteriormente ampliarsi nel rispetto di tali valori, seguendo una politica basata sul riconoscimento dei meriti e delle pari opportunità. In ragione di ciò, al dipendente e al collaboratore è richiesto di coltivare e sollecitare l’acquisizione di nuove competenze, capacità e conoscenze, mentre la Direzione deve porre la massima attenzione nel valorizzare ed accrescere la professionalità dei propri dipendenti e collaboratori, creando le condizioni per lo sviluppo delle loro capacità e la realizzazione delle loro potenzialità.

La gestione delle risorse umane, così come la sua selezione, si ispira a principi di correttezza ed imparzialità, evitando favoritismi o discriminazioni, nel rispetto della professionalità e delle competenze di ciascuno.

Nel perseguimento degli obiettivi della Fondazione, il dipendente o il collaboratore devono comunque operare nella consapevolezza che l’etica rappresenta un interesse di primario rilievo per la Fondazione e che, pertanto, non saranno tollerati comportamenti che pur apparendo astrattamente tesi a favorire la Fondazione, risultino in contrasto con la legge o con il Codice Etico.

3.4 Risorse umane e Codice Etico

La Fondazione promuove e cura la conoscenza del Codice Etico. L’informazione e la conoscenza del Codice Etico avviene attraverso la sua distribuzione a tutti i dipendenti e i collaboratori a vario titolo cui la Fondazione richiede – al momento dell’avvio del rapporto contrattuale - la sottoscrizione di dichiarazione di presa visione unitamente a quella di assenza di conflitti di interesse.

3.5 Ambiente di lavoro e tutela della privacy

La Fondazione s’impegna a creare un ambiente di lavoro che garantisca a tutti i Destinatari ed in particolar modo ai dipendenti e collaboratori a qualsiasi titolo e di qualsiasi livello, condizioni rispettose della salute, della sicurezza e della dignità personale e nel quale le caratteristiche dei singoli non possano dare luogo a discriminazioni o condizionamenti.

La Fondazione, nel rispetto delle disposizioni vigenti, si impegna a tutelare la salute dei lavoratori, approntando tutte le misure necessarie ed opportune, alla stregua delle migliori conoscenze tecnico-scientifiche, in vista della garanzia della assoluta conformità dei luoghi di lavoro ai più elevati standard in materia di sicurezza ed igiene.

La Fondazione inoltre, nel pieno rispetto del Codice in materia di protezione dei dati personali e della normativa posta a tutela della privacy di tutti i Destinatari e, più in generale, di tutti coloro che abbiano a qualsiasi titolo contatti con la Fondazione, vieta l’indebita comunicazione e/o diffusione di dati personali in assenza del previo consenso dell’interessato.

In particolare, il rispetto della dignità delle risorse umane dovrà essere assicurato anche attraverso il rispetto della privacy nella corrispondenza e nelle relazioni interpersonali, attraverso il divieto di interferenze in conferenze o dialoghi e attraverso il divieto di intromissioni o forme di controllo che possano ledere la personalità.

La Fondazione si impegna a tutelare l’integrità morale di tutti i dipendenti e/o collaboratori, garantendo loro il diritto a condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona e il pieno esercizio dei diritti sindacali e politici. La Fondazione salvaguarda i lavoratori da atti di violenza psicologica o di mobbing e contrasta qualsiasi atteggiamento o comportamento discriminatorio o lesivo della persona, delle sue convinzioni ed inclinazioni. È fatto in particolare assoluto divieto di fare ricorso, nelle relazioni di lavoro o di collaborazione, a molestie di qualsiasi natura o, più in generale, di porre in essere comportamenti idonei a compromettere il sereno svolgimento delle funzioni assegnate e comunque lesivi della dignità del lavoratore.

La Fondazione inoltre adotta adeguate misure ed iniziative volte a garantire la sicurezza, l’integrità, il corretto utilizzo e funzionamento dei sistemi, programmi o dati informatici o telematici della Fondazione o di terzi, tutelando altresì i diritti di proprietà intellettuale relativi all’utilizzo di programmi e dati informatici e telematici e, più in generale, di opere dell’ingegno, e l’integrità delle informazioni messe a disposizione del pubblico tramite la rete internet.

 

4. CONFLITTO DI INTERESSI

4.1 Interessi aziendali ed individuali

Tra la Fondazione ed i propri amministratori, dipendenti e collaboratori a qualsiasi livello sussiste un rapporto di piena fiducia, nell’ambito del quale è dovere primario dell’amministratore, del dipendente e del collaboratore utilizzare i beni della Fondazione e le proprie capacità lavorative per la realizzazione dell’interesse della Fondazione, in conformità ai principi fissati nel Codice Etico.

In tale prospettiva, gli amministratori, i dipendenti ed i collaboratori a vario titolo della Fondazione devono evitare ogni situazione ed astenersi da ogni attività che possa contrapporre un interesse personale – diretto o indiretto – a quelli della Fondazione o che possa interferire ed intralciare la capacità di assumere, in modo imparziale ed obiettivo, decisioni nell’interesse dell’Ente. Il verificarsi di situazioni di conflitto d’interessi, oltre ad essere in contrasto con le norme di legge e con i principi fissati nel Codice Etico, risulta pregiudizievole per l’immagine e l’integrità della Fondazione.

I Destinatari, una volta sottoscritta la dichiarazione di assenza di conflitto di interessi al momento dell’avvio del rapporto contrattuale – vedi punto successivo 4.2.-, escludono quindi ogni possibilità di sovrapporre o comunque incrociare, strumentalizzando la propria posizione funzionale, le attività economiche rispondenti ad una logica di interesse personale e/o familiare e le mansioni che svolgono o ricoprono all’interno dell’Ente. Eventuali situazioni di conflitto, ancorché potenziale, dovranno essere tempestivamente e dettagliatamente comunicate alla Fondazione nella figura del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, nonché al Direttore. Il soggetto in potenziale conflitto dovrà astenersi dal compimento o dalla partecipazione ad atti che possano recare pregiudizio all’Ente o a terzi ovvero anche comprometterne l’immagine.

Parimenti, anche i consulenti ed i partner devono assumere specifici impegni volti ad evitare situazioni di conflitto di interessi, astenendosi altresì dall’utilizzare, in qualsiasi modo ed a qualsiasi titolo, l’attività svolta per conto della Fondazione per conseguire, per sé o per altri, vantaggi indebiti.

4.2 Prevenzione dei conflitti di interesse

Al fine di evitare situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse, la Fondazione al momento di assegnazione dell’incarico o di avvio del rapporto di lavoro o di collaborazione richiede ai propri amministratori, dipendenti, consulenti e collaboratori a vario titolo di sottoscrivere un’apposita dichiarazione che escluda la presenza di condizioni di conflitto di interesse tra singolo ed Ente. Tale dichiarazione prevede inoltre che il soggetto s’impegni ad informare tempestivamente e dettagliatamente il Presidente del Consiglio di Amministrazione ed il Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, nonché il Direttore, nel caso in cui dovesse trovarsi in situazioni effettive o potenziali di conflitto di interessi.

La Fondazione richiede peraltro che chiunque abbia notizia di situazioni di conflitto di interessi ne dia tempestiva comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione ed al Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, nonché al Direttore.

 

5. CONTABILITA’

5.1 Trasparenza della contabilità

Veridicità, accuratezza, completezza e chiarezza delle informazioni rappresentano le condizioni necessarie che permettono un’attività di trasparente registrazione contabile e costituiscono un valore fondamentale per la Fondazione, anche al fine di garantire ai soci e ai terzi la possibilità di avere un’immagine chiara della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’impresa.

Affinché tale valore possa essere rispettato è in primo luogo necessario che la documentazione dei fatti elementari, da riportare in contabilità a supporto della registrazione, sia completa, chiara, veritiera, accurata e valida e venga mantenuta agli atti per ogni opportuna verifica. La connessa registrazione contabile deve riflettere in maniera completa, chiara, veritiera, accurata e valida ciò che è descritto nella documentazione di supporto. Nel caso di elementi economico-patrimoniali fondati su valutazioni, la connessa registrazione deve essere compiuta nel rispetto dei criteri di prudenza, ragionevolezza e congruità, illustrando con chiarezza nella relativa documentazione i criteri che hanno guidato la determinazione del valore del bene.

Chiunque venga a conoscenza di possibili omissioni, falsificazioni, irregolarità nella tenuta della contabilità e della documentazione di base, o comunque di violazioni dei principi fissati dal Codice Etico è tenuto a riferirne tempestivamente al Presidente del Consiglio di Amministrazione ed al Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, nonché al Direttore. Le citate violazioni incrinano il rapporto di fiducia con la Fondazione, assumono rilievo sotto il profilo disciplinare e saranno adeguatamente sanzionate.

La Fondazione, nel rispetto della normativa, fornisce con tempestività ed in modo completo le informazioni, i chiarimenti, i dati e la documentazione richiesti da soci fondatori e sostenitori, fornitori, autorità di vigilanza, istituzioni o enti nello svolgimento delle rispettive attività e funzioni. Ogni informazione rilevante deve essere comunicata con assoluta tempestività sia al Collegio dei Revisori dei Conti, sia alle autorità competenti.

 

6. TUTELA DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE

6.1 Custodia e gestione delle risorse

La Fondazione si adopera affinché l’utilizzo delle risorse disponibili – effettuato in conformità alla normativa vigente ed ai contenuti dello statuto ed in linea con i valori del Codice Etico – sia volto a garantire, accrescere e rafforzare il patrimonio aziendale, a tutela della Fondazione stessa, dei soci fondatori e sostenitori, dei creditori e degli stakeholder in genere. Pertanto, l’utilizzo di beni della Fondazione deve avvenire nell’esclusivo interesse della Fondazione e nel rispetto della legge e delle normative vigenti.

 

7. RAPPORTI CON L’ESTERNO

7.1 Rapporti con autorità ed istituzioni pubbliche ed altri soggetti rappresentativi di interessi collettivi

7.1.1 Rapporti con Autorità e Pubbliche Amministrazioni

I rapporti attinenti all’attività della Fondazione intrattenuti con pubblici ufficiali o con incaricati di pubblico servizio - che operino per conto della Pubblica Amministrazione, centrale e periferica, o di organi legislativi, delle istituzioni comunitarie, di organizzazioni pubbliche internazionali e di qualsiasi Stato estero - con la magistratura, con le autorità pubbliche di vigilanza e con altre autorità indipendenti, nonché con partner privati concessionari di un pubblico servizio, devono essere intrapresi e gestiti con spirito di collaborazione, nell’assoluto rispetto delle leggi e delle normative vigenti, dei principi fissati dal Codice Etico, in modo da non compromettere l’integrità e la reputazione di entrambe le parti.

Nel contesto dei rapporti con le Istituzioni italiane ed estere, la Fondazione si impegna a rappresentare i propri interessi e a manifestare le proprie esigenze in maniera corretta e trasparente, nel rigoroso rispetto dei principi di indipendenza ed imparzialità delle scelte della Pubblica amministrazione ed in modo da non indurla in errore o fuorviarne le determinazioni. Al fine di garantire la massima chiarezza nei rapporti, i contatti con gli interlocutori internazionali sono intrattenuti esclusivamente dai soggetti a ciò autorizzati e con modalità tali da garantire la correttezza e la tracciabilità del contatto.

7.1.2 Rapporti con organizzazioni politiche e sindacali

La Fondazione non favorisce o discrimina direttamente o indirettamente alcuna organizzazione di carattere politico o sindacale.

La Fondazione si astiene dal fornire qualsiasi supporto o contributo, diretto o indiretto, sotto qualsiasi forma, a partiti, movimenti, comitati ed organizzazioni politiche e sindacali, a loro rappresentanti e candidati, tranne quelli dovuti in base a specifiche disposizioni di legge.

I Destinatari che svolgono per qualsivoglia motivo attività di natura politica o sindacale si asterranno dal coinvolgere in qualsiasi modo e sotto qualsiasi forma, direttamente o indirettamente, la Fondazione in tali attività e dall’utilizzare beni e risorse materiali e immateriali della Fondazione (quali il nome, il marchio, la sede, le attrezzature e gli strumenti, il patrimonio archivistico, i canali di comunicazione, il sito web) nello svolgimento di tali attività. La violazione di tale divieto farà venir meno il rapporto di fiducia tra la Fondazione ed il Destinatario in questione e sarà sanzionato secondo le modalità previste dal presente Codice.

7.1.3 Omaggi, benefici e promesse di favori

La Fondazione vieta a tutti i Destinatari di accettare, offrire o promettere, anche indirettamente, denaro, doni, beni, servizi, prestazioni o favori non dovuti in relazione a rapporti intrattenuti con pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio o soggetti privati, per influenzarne le decisioni, in vista di trattamenti più favorevoli o prestazioni indebite o per qualsiasi altra finalità.

Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione italiana o estera, la Fondazione si impegna a non influenzarne impropriamente l’attività, le scelte o le decisioni, attraverso, ad esempio, l’offerta di indebiti vantaggi consistenti in somme di denaro o altre utilità, opportunità di impiego o attribuzione di consulenze, rivolte al soggetto pubblico ovvero a suoi familiari o a persone (fisiche o giuridiche) allo stesso riconducibili. Eventuali richieste o offerte di denaro o di favori di qualunque tipo (ivi compresi ad esempio omaggi di non modico valore) formulate indebitamente a coloro, o da coloro, che operano per conto della Fondazione nel contesto di rapporti con la Pubblica Amministrazione (italiana o di paesi esteri) o con soggetti privati (italiani o esteri) devono essere portate immediatamente a conoscenza del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, nonché del Direttore, per l’assunzione dei provvedimenti conseguenti.

Con riguardo ad eventuali richieste di qualsiasi natura provenienti dall’Autorità giudiziaria e, più in generale, ad ogni eventuale contatto con detta Autorità, la Fondazione si impegna a fornire la massima collaborazione e ad astenersi da comportamenti che possano recare intralcio o pregiudizio, nell’assoluto rispetto delle leggi e delle normative vigenti ed in conformità ai principi di lealtà, correttezza e trasparenza.

7.2 Rapporti con consulenti, fornitori e controparti negoziali

7.2.1 Condotta nello svolgimento delle attività

Nella conduzione delle proprie attività la Fondazione si ispira ai principi di lealtà, correttezza, trasparenza, efficienza, rispetto della legge e dei valori espressi nel Codice Etico ed esige analogo comportamento da parte di tutti coloro con cui intrattiene rapporti di qualsiasi natura, prestando a tal fine particolare attenzione nella scelta delle controparti negoziali, dei fornitori, dei partner, dei consulenti, ecc.

La Fondazione si astiene dall’intrattenere rapporti di qualsiasi natura, ancorché indiretti o per interposta persona, con soggetti (persone fisiche o giuridiche) che si sappia o si abbia ragione di sospettare facciano parte o svolgano in Italia o all’estero attività di supporto in qualsiasi forma a favore di organizzazioni criminose di qualsiasi natura, comprese quelle di stampo mafioso, quelle dedite al traffico di esseri umani o allo sfruttamento del lavoro minorile o al traffico delle armi, nonché di soggetti o gruppi che operino con finalità di terrorismo, tali dovendosi considerare le condotte che possano arrecare grave danno ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale, compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o ad astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un’organizzazione internazionale.

Particolare attenzione deve altresì essere dedicata ai rapporti che comportino ricezione o trasferimento di somme di denaro o altre utilità: la Fondazione, al fine di prevenire il rischio di compiere, ancorché in modo involontario o inconsapevole, operazioni di qualsiasi natura aventi ad oggetto denaro, beni o altre utilità che siano frutto della commissione di reati, si astiene dal percepire a qualsiasi titolo pagamenti o contribuzioni in denaro contante, titoli al portatore ovvero per tramite di intermediari non abilitati o attraverso l’interposizione di soggetti terzi in modo da rendere impossibile l’individuazione del soggetto erogante, ovvero dall’avere rapporti con soggetti aventi sede o comunque operanti in Paesi che non garantiscono la trasparenza societaria e, più in generale, dal compiere operazioni tali da impedire la ricostruzione del flusso finanziario.

La Fondazione inoltre opera, nel contesto dei rapporti con soggetti esterni, astenendosi dal porre in essere comportamenti che possano in qualsiasi modo compromettere l’integrità, affidabilità e sicurezza di sistemi e dati informatici o telematici.

La selezione delle controparti negoziali, dei partner, dei consulenti e dei fornitori di beni, merci, prestazioni e servizi deve avvenire sulla base di criteri di valutazione oggettivi, trasparenti e documentabili, in conformità ai principi del Codice Etico, utilizzando la forma scritta per i rapporti negoziali di importo superiore ai 5.000 (cinquemila) Euro. In ogni caso la selezione deve avvenire esclusivamente sulla base di parametri obiettivi quali l’effettività, la qualità, la convenienza, il prezzo, la professionalità, la competenza, l’efficienza ed in presenza di adeguate garanzie in ordine alla correttezza del fornitore, prestatore o consulente. La Fondazione, in particolare, si impegna a non stabilire rapporti di qualsiasi natura con soggetti che si sappia o si abbia ragione di sospettare che si avvalgano del lavoro di minori o di personale assunto in maniera irregolare o che comunque operino in violazione delle leggi e delle normative in materia di tutela dei diritti dei lavoratori. Particolare attenzione deve essere dedicata nel contesto dei rapporti con soggetti operanti in Paesi in cui non esiste una legislazione che tuteli sufficientemente i lavoratori, sotto il profilo del lavoro minorile, femminile e degli immigrati, accertando la concreta ricorrenza di sufficienti condizioni igienico sanitarie e di sicurezza.

Nelle transazioni di qualsiasi natura è richiesta ed imposta particolare accortezza nella ricezione ed erogazione di somme di denaro, beni o altra utilità, nonché nella verifica dell’effettività, congruità e completezza delle prestazioni erogate e ricevute.E’ comunque fatto divieto di effettuare pagamenti in denaro contante.

I collaboratori, consulenti e/o intermediari sono tenuti a relazionare la Fondazione in merito alle attività svolte.

La Fondazione si riserva la facoltà di condurre attività di audit, anche mediante soggetti terzi all’uopo incaricati, al fine di verificare il rispetto degli obblighi contrattuali.

7.2.2 Omaggi, dazioni e benefici

Nei rapporti con consulenti, fornitori, controparti negoziali, partner ecc. sono vietate dazioni, benefici (sia diretti che indiretti), omaggi, atti di cortesia e di ospitalità, salvo che siano di modico valore e tali da non compromettere l’immagine dell’Ente e da non poter essere interpretati come finalizzati ad ottenere un trattamento di favore.

L’amministratore, il revisore dei conti, il membro di commissione, il dipendente o il collaboratore che riceva doni che travalichino gli ordinari rapporti di cortesia, al fine di acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi attività dell’Ente, deve immediatamente avvertirne rispettivamente il Consiglio di Amministrazione, il Presidente della Commissione, il Collegio dei Revisori dei Conti o, per il dipendente o il collaboratore, il Direttore della Fondazione.

7.3 Tutela dell’ambiente

La Fondazione riconosce l’ambiente come valore primario da salvaguardare e a tal fine limita l’impatto ambientale delle proprie attività, tenendo conto anche dello sviluppo della ricerca scientifica in materia.

 

8. INFORMATIVA

8.1 Disponibilità ed accesso alle informazioni

La Fondazione, nel rispetto della normativa, fornisce con tempestività ed in modo completo le informazioni, i chiarimenti, i dati e la documentazione richiesti da soci, fornitori, autorità pubbliche di vigilanza, istituzioni, organi, enti ed altri stakeholders nello svolgimento delle rispettive funzioni.

8.2 Rapporti con i mass media e gestione delle informazioni

I rapporti con la stampa e con gli altri mezzi di comunicazione ed informazione sono improntati al rispetto del diritto all’informazione e alla tutela degli interessi degli stakeholders.

La diffusione di notizie relative alla Fondazione compete in via esclusiva ai soggetti espressamente a ciò delegati dal Consiglio di Amministrazione. Qualsiasi richiesta di notizie da parte della stampa o dei mezzi di comunicazione e informazione ricevuta dai dipendenti o dai collaboratori della Fondazione deve essere comunicata al Direttore della Fondazione prima di assumere qualsivoglia impegno a rispondere alla richiesta.

La comunicazione verso l’esterno deve seguire i principi della verità, correttezza, trasparenza, congruità e deve essere volta a favorire la conoscenza delle attività, iniziative, programmi e progetti della Fondazione. I rapporti con i mass media devono essere improntati al rispetto della legge, del Codice Etico e dei principi già delineati con riferimento ai rapporti con le istituzioni pubbliche e con l’obiettivo di tutelare l’immagine della Fondazione.

 

9. VIOLAZIONI DEL CODICE ETICO – SISTEMA SANZIONATORIO

9.1 Segnalazioni delle violazioni

Con riferimento alla notizia di avvenuta, tentata o richiesta violazione delle norme contenute nel Codice Etico, sarà cura dell’Ente garantire che nessuno, in ambito lavorativo, possa subire ritorsioni, illeciti condizionamenti, disagi e discriminazioni di qualunque tipo, per aver segnalato la violazione dei contenuti del Codice Etico.

A seguito della segnalazione la Fondazione farà tempestivamente seguire opportune verifiche ed adeguate misure sanzionatorie.

9.2 Sistema sanzionatorio

9.2.1 Principi generali

La violazione dei principi fissati nel Codice Etico compromettono il rapporto fiduciario tra la Fondazione ed i Destinatari.

Tali violazioni saranno dunque perseguite dall’Ente incisivamente, con tempestività ed immediatezza, attraverso provvedimenti disciplinari adeguati e proporzionati, indipendentemente dall’eventuale rilevanza penale di tali comportamenti e dall’instaurazione di un procedimento penale nei casi in cui costituiscano reato.

Gli effetti delle violazioni dei principi fissati nel Codice Etico devono essere tenuti in seria considerazione da tutti i Destinatari: a tal fine la Fondazione provvede, anche tramite il proprio sito internet www.fondazioneansaldo.it, a diffondere il Codice Etico e ad informare sulle sanzioni previste in caso di violazione e sulle modalità e procedure di irrogazione.

La Fondazione a tutela della propria immagine ed a salvaguardia delle proprie risorse non intrattiene rapporti di alcun tipo con soggetti che non intendano operare nel rigoroso rispetto della normativa vigente, e/o che rifiutino di comportarsi secondo i valori ed i principi fissati nel Codice Etico.

9.2.2 Amministratori, Revisori dei Conti e membri di Commissione

Nel caso di violazione del Codice Etico da parte di uno o più Amministratori e/o Revisori dei Conti e/o Membri di Commissione il Direttore della Fondazione informa il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio dei Revisori dei Conti, i quali, in base alla rispettive competenze, procederanno ad assumere una delle seguenti iniziative tenendo conto della gravità della violazione e conformemente ai poteri previsti dalla legge e/o dallo Statuto:

  • dichiarazioni nei verbali delle adunanze;
  • diffida formale;
  • revoca dell’incarico/delega;
  • richiesta ai soggetti/organi competenti di adozione di adeguati provvedimenti nei confronti dei soggetti responsabili della violazione, ivi compreso l’esercizio di azioni giudiziarie volte al riconoscimento della responsabilità del singolo nei confronti della Fondazione e al ristoro dei danni patiti.

In particolare, per quanto concerne gli Amministratori della Fondazione, tenuto conto che essi sono nominati direttamente dai soci fondatori o cooptati dal Consiglio di Amministrazione, nell’ipotesi in cui si ravvisino violazioni del Codice Etico tali da compromettere il rapporto di fiducia ovvero sussistano comunque gravi ragioni connesse alla tutela dell’interesse e/o dell’immagine della Fondazione, si procederà alla convocazione del Consiglio di Amministrazione per deliberare in merito (i) alla eventuale revoca del mandato qualora si tratti di Amministratore cooptato dal Consiglio, ovvero (ii) alla formale informativa al socio sostenitore che ha effettuato la nomina per l’adozione di eventuali provvedimenti, qualora si tratti di Amministratore nominato direttamente da un socio sostenitore.

9.2.3 Sanzioni per i lavoratori dipendenti

Dirigenti

In caso di violazione, da parte di dirigenti, delle prescrizioni previste nel Codice Etico o di adozione, nell’espletamento delle proprie attività, di un comportamento non conforme alle prescrizioni dello stesso si provvederà ad applicare nei confronti dei responsabili le misure più idonee in conformità a quanto previsto dal contratto collettivo applicabile. In particolare:

  • laddove la violazione di una o più prescrizioni del Codice Etico sia di gravità tale da ledere il rapporto di fiducia, non consentendo la prosecuzione anche provvisoria del rapporto di lavoro, il dirigente incorre nel provvedimento del LICENZIAMENTO SENZA PREAVVISO;
  • qualora la violazione sia di minore entità ma pur sempre di gravità tale da ledere irreparabilmente il vincolo fiduciario, il dirigente incorre nel LICENZIAMENTO GIUSTIFICATO CON PREAVVISO.

 

Impiegati e Quadri

I comportamenti tenuti dai lavoratori dipendenti in violazione delle singole regole comportamentali prescritte nel Codice Etico sono definiti come “illeciti disciplinari”.

In relazione a quanto sopra il Codice Etico fa riferimento all’apparato disciplinare contemplato nel contratto collettivo applicabile.

Le categorie astratte degli inadempimenti descrivono i comportamenti sanzionati, individuando i relativi provvedimenti disciplinari a seconda della loro gravità. In particolare:

  1. Incorre nei provvedimenti di RICHIAMO VERBALE, AMMONIZIONE SCRITTA, MULTA O SOSPENSIONE DAL LAVORO E DALLA RETRIBUZIONE, secondo la gravità della violazione, il lavoratore che violi le procedure interne previste dal Codice Etico o adotti, nell’espletamento di attività nelle relative aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni del Codice stesso, dovendosi ravvisare in tali comportamenti violazioni dei doveri del dipendente individuati dal contratto collettivo applicabile pregiudizievoli per la disciplina e la morale dell’Ente;
  2. Incorre nel provvedimento di LICENZIAMENTO CON PREAVVISO il lavoratore che ponga in essere, nell’espletamento delle proprie attività, un notevole inadempimento in violazione delle prescrizioni del Codice Etico, dovendosi ravvisare in tali comportamenti violazioni più gravi di quelle individuate al precedente punto A;
  3. Incorre nel provvedimento di LICENZIAMENTO SENZA PREAVVISO il lavoratore che adotti, nell’espletamento delle proprie attività, un comportamento diretto in modo univoco al compimento di un reato posto in essere in violazione delle prescrizioni del Codice Etico, dovendosi ravvisare in tale condotta una gravissima violazione che provoca alla Fondazione grave nocumento morale e/o materiale.

 

9.2.4 Misure nei confronti di collaboratori, consulenti, partner, controparti ed altri soggetti esterni

Ogni comportamento posto in essere nell’ambito di un rapporto contrattuale dai collaboratori, revisori, consulenti, partner, controparti ed altri soggetti esterni alla Fondazione in contrasto con le linee di condotta indicate dal Codice Etico determina il recesso unilaterale dal rapporto contrattuale, in virtù delle clausole che la Fondazione prevede in ogni contratto.