Fondazione Ansaldo, dal 2021, ospita un programma di tirocini curriculari dedicato al mondo degli archivi d’impresa. Il vasto patrimonio storico-culturale che conserva viene ampliamente valorizzato pertanto, con l’inizio del 2023, si è scelto di avviare un nuovo programma di tirocini riguardante la comunicazione del patrimonio culturale.

monica sarnelli

Mi chiamo Marica Sarnelli e sono una studentessa del terzo anno di Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Genova. Nel mese di aprile ho iniziato il mio tirocinio presso Fondazione Ansaldo, la quale mi ha offerto un’importante opportunità di apprendimento in linea con il mio percorso di studi. Sono riuscita a mettere in pratica le mie conoscenze teoriche e apprendere nuove competenze direttamente sul campo, concentrandomi sulla promozione e valorizzazione del Patrimonio Culturale. È stata molto utile la partecipazione in alcune attività relative alla mostra “Transizioni. Impresa – Lavoro – Società” tenutasi a Palazzo Reale. Ho creato contenuti social, news per il sito web e un video di presentazione del percorso espositivo.

Grazie a questo tirocinio, oltre ad acquisire una comprensione approfondita di tutte le sfaccettature della comunicazione, il mio bagaglio di conoscenze si è arricchito grazie alle persone che lavorano presso la Fondazione. Sin dal primo giorno, ho potuto percepire con chiarezza la loro profonda passione e impegno nei confronti del loro mestiere.

Desidero ringraziare in particolare Claudia, che mi ha dato l'opportunità di svolgere questo tirocinio; Michela che mi ha accolto con gentilezza e sincerità nel percorso, aiutandomi a comprendere gli errori che commettevo e spronandomi a migliorare giorno dopo giorno; Beatrice, Matteo e Vanda, con i quali ho condiviso le mie giornate arricchite da molte risate ma, soprattutto, dalla dedizione: ogni conversazione con loro conteneva riferimenti storici e culturali che mi hanno fatto comprendere appieno il loro totale impegno verso il lavoro che svolgono.

   
 

Continuano i tirocini formativi offerti da Fondazione Ansaldo rivolti ai giovani interessati al mondo dell’archivistica.

È con soddisfazione che oggi pubblichiamo la testimonianza di Irene Borniotto, studentessa dell’Università di Macerata che non solo ci ha scelto per svolgere il proprio tirocinio, ma anche per realizzare la sua tesi.

Irene al lavoro in Fototeca
Irene al lavoro in Fototeca

Nel febbraio 2022 mi sono iscritta al Master in Formazione Gestione e Conservazione di Archivi Digitali in ambito pubblico e privato attivato dall’Università di Macerata. Come parte fondante del mio piano di studi era previsto lo svolgimento di un tirocinio formativo di trecento ore e la stesura di una relazione riguardante l’esperienza affrontata. Dopo un primo momento di ricerca nel territorio ligure, il mio professore mi ha incoraggiata a prendere contatto con Fondazione Ansaldo, certo che avrei avuto l’occasione di lavorare in un’istituzione d’eccellenza per quanto riguarda il mondo dell’archivistica d’impresa e, nello specifico, nell’ambito della digitalizzazione dei beni culturali. Devo dire che le mie aspettative non sono state disattese: in Fondazione Ansaldo non solo ho portato a termine un’esperienza istruttiva e al tempo stesso lavorativa, ma sono stata anche accolta in un ambiente intellettualmente stimolante, giovanile ed estremamente attento alla formazione dei giovani! Dal punto di vista formativo, il tirocinio mi ha dato modo di “toccare con mano” molte nozioni e argomenti che avevo affrontato nell’ambito del Master solo a livello teorico, permettendomi di entrare nel vivo della materia e di capire come opera realmente un archivista impegnato nella digitalizzazione di documenti.

 Irene al lavoro in Fototeca

Digitalizzazione di un bozzetto di Zoncada

 Il mio progetto formativo consisteva infatti nella digitalizzazione di una serie archivistica e della relativa schedatura sul software dedicato. Precisamente, mi sono occupata dei numerosi disegni tecnici lasciatici dall’architetto veneziano Nino Zoncada (1898-1988), conosciuto specialmente per i suoi progetti dedicati all’arredamento e decorazione degli ambienti di transatlantici e navi da crociera, realizzati su committenza della famiglia Costa, e delle compagnie Home Lines e Sun Line.

Prima di avviare il processo di scansione, sono stata guidata nello studio preliminare del materiale in questione, costituito da più di quattrocento disegni tecnici delle varie imbarcazioni, già identificati, schedati e ordinati sulla base del progetto navale a cui si riferiscono. Si è trattato quindi, di ricavare tutte le informazioni che sarebbero poi tornate utili, non solo nella fase di dematerializzazione, bensì, in particolar modo, nella fase successiva di inserimento online delle rispettive unità. In questa fase, dunque, era prevista l’esecuzione di diverse operazioni, quali la misurazione dei disegni, la rilevazione del materiale e la valutazione dello stato conservativo, che avrebbe potuto incidere sul processo di scansione. Successivamente è iniziato il processo di conversione al digitale dei documenti, per il quale si è rivelato indispensabile l’utilizzo di uno scanner professionale per grandi formati, dal momento che molti lucidi misuravano più di due metri di lunghezza. Anche per questo motivo è stato scelto il formato TIFF, che, grazie alle sue proprietà di formato non compresso, garantisce un’altissima risoluzione delle immagini ottenute. Una volta ottenute le copie digitali dei disegni tecnici, è stata tuttavia operata una conversione di tali immagini in JPEG, dal momento che mantenerle in un formato non compresso e pesante come il TIFF avrebbe comportato vari problemi, non solo dal punto di vista del ricondizionamento e ritocco degli stessi file, ma, soprattutto per il successivo caricamento dei file sulla piattaforma in rete: operazioni che si sarebbero rivelate lente e difficoltose senza la compressione.

Dopo aver effettuato le modifiche opportune e la correzione di piccoli errori avvenuti durante la scansione, si è passati alla fase di inserimento online dei disegni tecnici sulla piattaforma Archimondi, creata dalla stessa Fondazione Ansaldo nell’ambito del piano di digitalizzazione avviato negli ultimi anni. Grazie a Omeka S, un «content management system» open source e gratuito, sono state inserite le 424 unità documentarie che hanno costituito la serie dei disegni tecnici, all’interno del fondo Nino Zoncada. Queste sono state poste, seguendo l’ordine numerico dell’identificativo, in apposite sotto-serie, intitolate sulla base del nome delle navi alle quali i disegni si riferiscono e dopo di che, è cominciato l’inserimento dei relativi metadati nelle schede dedicate ad ogni immagine caricata, ovvero delle informazioni necessarie a rendere la descrizione del disegno e del suo contesto il più completa possibile (titolo, identificativo, descrizione del cartiglio, data cronologica, data topica, soggetto produttore, autore primario e secondario, committenza, materiale, tipo di rappresentazione e tecnica utilizzata, stato di conservazione e collocazione fisica dell’oggetto…).

 Giovanni Zoncada a sinistra e Guido Gambone

Giovanni Zoncada (a sinistra) e Guido Gambone nello studio di quest'ultimo 

Va da sé che la compilazione delle schede descrittive di ogni disegno, non poteva di certo prescindere da una analisi approfondita del fondo Zoncada nella sua interezza e della storia dello stesso soggetto produttore. In introduzione alle serie archivistiche di Archimondi è stata apposta, difatti, una descrizione esaustiva relativa al contenuto di esse, ma soprattutto relativa al progetto a cui si riferiscono: nel nostro caso alle navi da crociera e transatlantici dei quali Nino Zoncada ha curato la realizzazione di arredamento e decorazione degli ambienti.

Infine, per ogni sotto-serie realizzata è stato necessario vagliare il materiale già digitalizzato e valorizzato su Omeka per far sì che, una volta completata la scheda descrittiva con l’aggiunta di miniatura del disegno, l’unità potesse essere associata, tramite il suo codice identificativo, alle altre risorse schedate relative ad altre serie dello stesso fondo (fotografie, bozzetti), in modo da rendere esplicit, per l’utente, le corrispondenze delle sottoserie archivistiche e ricreare così l’uniformità dell’archivio Zoncada.

Alla fine del progetto, tra lucidi, riproduzioni meccaniche, schizzi preparatori, sono stati digitalizzati e resi disponibili per gli utenti online 424 disegni tecnici con relativi metadati descrittivi appartenenti a otto navi: Oceanic; Andrea C.; Federico C.; Michelangelo; Eugenio C.; Stella Maris II; Stella Oceanis; Stella Solaris; Stella Polaris. Il fondo Nino Zoncada ha raggiunto così, più di 1150 elementi.

Fondazione Ansaldo è impegnata nel sociale attraverso due progetti, uno in collaborazione con il Comune di Genova, l’altro con Is.For.Coop., un’associazione molto attiva sul territorio che si occupa di erogare formazione a persone con disabilità.

Nel concreto, le persone che arrivano in Fondazione grazie a questi percorsi vengono reinserite - o inserite ex novo - in un ambiente di lavoro il più possibile sano e creativo, dove possano esprimere le loro attitudini e potenzialità, e, dopo un’adeguata formazione che gli fornisce strumenti e nozioni di base per poter svolgere le loro mansioni, vengono impiegate nel processo di digitalizzazione degli archivi, assumendo così autonomia, sia lavorativa che personale.

 renzo caraccia video editing

Mi chiamo Renzo Caraccia, ho 22 anni e vivo a Genova. Sono uno studente universitario di “Conservazione dei beni culturali” e da maggio 2022 ho iniziato uno stage di formazione presso Fondazione Ansaldo, grazie all’ente di formazione Is.For.Coop. che frequento da qualche tempo.

Ho avuto modo d’incontrare delle brave persone come Claudia, Pietro, Michela. Loro mi hanno insegnato ciò che sto facendo: il montaggio video. Il lavoro consiste nella realizzazione di abstract video tratti dai filmati storici conservati in Fondazione, relativi a Genova e al mondo del lavoro, realizzati tra i primi del Novecento e gli anni Settanta.

Mi hanno insegnato come si modificano, cogliendo le parti fondamentali dei filmati li trasformo in brevi video, come se fossero dei trailer. Al termine del montaggio, a cui aggiungo il sonoro nel caso di filmati muti, verranno caricati sul sito internet Archimondi.

Inoltre, ho avuto modo di vedere com’è strutturata l’azienda e come si lavora. L’archivio si trova in un palazzo storico di Genova, nel quartiere di Rivarolo, e qui sono custodite i primi modelli di macchine fotografiche, alcune delle prime fotografie della città di Genova, rullini, bobine e camere oscure di inizio Novecento.

Ad oggi posso dire che mi sono abituato al posto e al mestiere che faccio, il che mi ha fatto imparare molto per il mio futuro.

 fotogramma filmato IRI 1963 in collabotrazione con IsForCoop

Fotogramma tratto dal filmato “IRI 1963. 30 anni al servizio del Paese”,
digitalizzato grazie alla collaborazione con Is.For.Coop

Is.For.Coop. è un ente di formazione che lavora da anni sul territorio ligure per la formazione e l’avvicinamento al mondo del lavoro di giovani adulti appartenenti alle categorie protette. Nello specifico grazie alla collaborazione delle aziende del territorio inseriamo in stage formativi i ragazzi iscritti ai corsi che apprendono in questo modo le regole base trasversali ai vari contesti lavorativi.

Il nostro obbiettivo principale è permettere ai ragazzi di crescere personalmente, oltre che professionalmente. Il nostro percorso, infatti non prevede una specializzazione rispetto ad una specifica professione ma l’arricchimento attraverso le esperienze.

Renzo è iscritto ai nostri corsi da diverso tempo, attraverso un percorso integrato, prima con la scuola e oggi con l’università. La sua disponibilità a mettersi alla prova ha fatto sì che in questi anni e attraverso i vari stage intrapresi sia notevolmente cresciuto, arrivando ad una consapevolezza importante dei suoi punti di forza e di debolezza che lo portano oggi a mettersi ulteriormente alla prova in quest’esperienza per lui gratificante e importante rispetto anche agli studi universitari intrapresi.

 

 

Dai tirocini formativi, offerti da Fondazione Ansaldo, stanno nascendo sempre più progetti di tesi di laurea, non solo in ambito storico-culturale, ma anche in campo artistico. È questo il caso di Valentina Mangino, neolaureata del corso magistrale di Progettazione Artistica per l’Impresa, indirizzo Fotografia, presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova.

Ha svolto il suo tirocinio curriculare in Fondazione nella primavera-estate 2022, occupandosi della inventariazione, schedatura e digitalizzazione di alcuni materiali appartenenti all’Archivio Zoncada. In seguito a questa esperienza ha deciso di realizzare la sua tesi partendo dal patrimonio fotografico della Fondazione, unendo la stampa analogica alle nuove tecniche digitali per raccontare la storia delle maestranze operaie.

 Lavorazione nello Stabilimento Artiglierie di Cornigliano 1917

Lavorazione nello Stabilimento Artiglierie di Cornigliano, 1917

Mi chiamo Valentina Mangino e mi sono appena laureata in Progettazione Artistica per l’Impresa, indirizzo Fotografia, presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Ho deciso di svolgere il mio tirocinio curriculare presso Fondazione Ansaldo, che ho conosciuto tramite i social e il sito web, dove ho potuto scoprire la sua proposta formativa, in collaborazione con diverse università. Ho iniziato il mio tirocinio formativo nella primavera del 2022, occupandomi della digitalizzazione di alcuni materiali provenienti dall’Archivio Zoncada, come fotografie raffiguranti gli interni navali progettati dall’architetto e designer Nino Zoncada. Essendo un mondo nuovo per me all'inizio ho faticato ad apprendere le mansioni e i compiti dell’archivista, soprattutto per quanto riguarda le segnature e la terminologia specifica, ma grazie alla guida di Claudia Cerioli, Responsabile degli Archivi storici della Fondazione e tutor aziendale, ho potuto imparare un vero e proprio mestiere e superare le mie difficoltà date dall’inesperienza.

In seguito al lavoro di inventariazione, digitalizzazione e pubblicazione on-line dei materiali trattati svolto nei mesi di tirocinio, ho voluto realizzare la mia tesi di laurea con il contributo della Fondazione, partendo dal suo patrimonio archivistico, in particolar modo quello fotografico. L’idea è nata seguendo una visita guidata per le scuole in Fondazione. Sono rimasta affascinata in particolar modo dalla parte di visita dove veniva mostrato il processo di stampa a contatto partendo da un negativo di vetro di inizio Novecento. Da qui mi sono interessata al mondo della stampa analogica.

 lavorazione di una ruota polare per alternatore trifase da 14 megawatt 1954 Cornigliano

Ho incentrato la mia tesi sulla storia delle maestranze operaie impiegate all’interno degli stabilimenti Ansaldo: l’Elettrotecnico, situato a Cornigliano, e il Meccanico, che sorgeva negli spazzi oggi occupati dal centro commerciale Fiumara, a Sampierdarena. Per la ricerca delle fonti storiche ho utilizzato la piattaforma "Fotografia e Industria”, presente e consultabile on-line sul sito della Fondazione, dove ho scelto una decina di fotografie raffiguranti le maestranze operaie risalenti agli anni che vanno dal 1920 fino agli inizi degli anni ‘50. Ho avuto accesso ai negativi originali grazie a Pietro Repetto, il Responsabile della Fototeca e della Cineteca di Fondazione Ansaldo, il quale mi ha seguita e supportata nel processo di stampa.

Ho voluto raccontare il lavoro delle maestranze operaie attraverso l’uso della stampa analogica, applicando i procedimenti ad annerimento diretto, in particolar modo utilizzando la carta salata. Il processo di stampa inizia con la preparazione della carta, utilizzando bagni ai Sali d’argento, una volta pronta si inserisce la lastra all’interno di un torchietto di legno, disposta a contatto con il vetro del torchietto, ricoperta da un foglio di acetato trasparente (che funge da protezione per la lastra), al quale poi si va a sovrapporre la carta precedentemente salata. Una volta chiuso il torchietto si procede con l’esposizione alla luce solare. In questo modo la carta si andrà a scurire laddove vi sono trasparenze nel negativo di vetro, ottenendo così la fotografia stampata in positivo. In mancanza di luce solare ho utilizzato un bromografo: il procedimento iniziale è lo stesso del torchietto, ma a differenza di quest’ultimo tutti i lati sono oscurati, e su uno di essi, all’interno, sono posizionate delle luci specifiche che vanno a sostituire i raggi del sole nel processo di annerimento.

Infine, ho deciso di unire l’analogico al digitale, scansionando le stampe ottenute, per creare un vero e proprio album fotografico destinato alla fruizione del pubblico, dando vita ad un’unione tra l’antico e il moderno.

Questa esperienza, oltre a essere stata un modo di sperimentare due tecniche di stampa di inizio Novecento e approfondire ricerche sulla fotografia analogica, è stata anche un modo per entrare nell’affascinante mondo degli archivi, che mi piacerebbe scoprire sempre di più.

 

 


Fondazione Ansaldo è impegnata nella formazione sul campo di nuove generazioni di archivisti. Da un paio d’anni, ha avviato alcune convenzioni con differenti università italiane affinché gli studenti possano cimentarsi con gli archivi imparando il mestiere. Beatrice e Matteo, dopo aver svolto in modo eccellente il loro tirocinio ed essersi poi laureati, sono stati richiamati dalla Fondazione per lavorare come documentalisti. Si occupano del riordino e della digitalizzazione degli oltre 50.000 disegni tecnici facenti parte del patrimonio della Fondazione nell’ambito del progetto Archimondi.

Beatrice e Matteo al lavoro in Fototeca durante il tirocinio curriculare

 Beatrice e Matteo al lavoro in Fototeca durante il tirocinio curriculare

Il 4 ottobre del 2021 abbiamo attivato il tirocinio universitario in Fondazione Ansaldo gruppo Leonardo. Siamo Beatrice Carabelli e Matteo Trotta laureati in Scienze storiche dell’Università di Genova. La scelta della Fondazione è stata dettata dall’opportunità formativa che ci offriva e dall’interesse di poter entrare in contatto con il primo archivio d’impresa aperto al pubblico in Italia. In linea con il nostro percorso di studi il progetto di tirocinio ci dava l’occasione di trattare concretamente pezzi di Storia. Per un mese abbiamo lavorato al materiale fotografico dell’Archivio Giovanni Battista Ansaldo, oltre 400 immagini che coprono un arco cronologico dalla seconda metà dell’XIX secolo alla seconda metà del XX secolo. Durante lo studio di questo materiale abbiamo imparato a riconoscere i differenti supporti delle fotografie, dal meno recente, la carta all’albumina, all’attuale carta politenata. Nel fondo fotografico sono ritratti per la maggior parte i diversi membri della famiglia Ansaldo e Ramorino. Le foto più antiche inerenti il periodo del comandante Francesco Gerolamo Ansaldo comprendono alcuni scatti a bordo dei famosi piroscafi “Liguria” e “Duca degli Abruzzi”. Tuttavia la parte più consistente e appassionante è stata, per noi, quella relativa allo scrittore Giovanni Ansaldo (1895 - 1968). I numerosi ritratti facevano da corollario agli scatti con importanti personalità del mondo politico come i presidenti della Repubblica Luigi Einaudi e Antonio Segni. I numerosi soggetti non identificati presenti nelle foto hanno rappresentato una sfida che ha richiesto un’intrigante ricerca iconografica, seppur non sempre con esiti fruttuosi. Di particolare trasporto emotivo vanno annoverate le foto e i disegni del campo di prigionia di Częstochowa in cui fu detenuto lo scrittore, toccavamo con mano i ricordi di tragedie.

Giovanni Ansaldo

Giovanni Ansaldo

Appena terminato il tirocinio eravamo arricchiti da un punto di vista formativo per le nozioni imparate e da un punto di vista umano per le persone con le quali abbiamo collaborato: Claudia, Michela, Davide, Pietro mentre la pausa pranzo trascorreva tra molte risate con Antonio, Ivan, Carlo, Michele, Francesco, Walter, Diego e Franco che hanno contribuito a rendere questo progetto un’esperienza unica.

A distanza di sei mesi siamo stati richiamati come documentalisti per un contratto a progetto relativo alla schedatura, riordino, digitalizzazione e ricondizionamento dei Disegni Tecnici conservati presso la Fondazione e, nello specifico, appartenenti all’archivio Ansaldo, suddivisi in tre compartimenti principali: bellico, ferroviario e navale. L’iniziale entusiasmo di rivedere le persone con cui avevamo convissuto un mese è stato impreziosito dal materiale su cui lavoriamo. La documentazione è vastissima, spartita in più di 270 scatole ripartite in oltre 700 pacchi. La modalità di lavoro prevede l’utilizzo di un elenco di consistenza che ci guida nell’apertura di una scatola, la scelta di un pacco e la valutazione dei disegni da digitalizzare. A differenza del fondo fotografico su cui abbiamo lavorato durante il tirocinio, i Disegni Tecnici prodotti dalla Gio. Ansaldo & Co., poi Ansaldo S.A. richiedono l’utilizzo di uno scanner a tamburo per l’acquisizione di progetti, una minuziosa attenzione nel trattare i vari documenti che possono essere su carte telate, perciò più resistenti, oppure eliocopie, lucidi e cianografie su carta quindi molto più delicata. A seconda dello stato di conservazione dei pacchi si opta per il ricondizionamento o meno.

Matteo Trotta durante la fase di acquisizione

Matteo Trotta durante la fase di acquisizione dell’immagine digitale attraverso l’uso dell’apposito scanner

Una volta selezionati, misurati e scansionati i file sono convertiti dal formato Tiff al formato Jpg, successivamente con il programma open source FastStone, preposto a ottimizzare l’immagine, i disegni vengono addrizzati, ritagliati, rinominati e sono pronti per essere schedati. Con l’ausilio della piattaforma open source OmekaS vengono delineate le caratteristiche e i valori, selezionati i media a cui corrispondono i parametri descritti in precedenza, specificato il livello archivistico a cui appartiene la risorsa e caricato il contenuto, che sarà reso visibile su Archimondi a fine lavori.

Per la classificazione dei disegni tecnici relativi al compartimento bellico siamo in contatto con il consulente storico Giorgio Verga esperto del settore; la produzione militare infatti è la più particolareggiata, necessita di un’ulteriore suddivisione che prevede l’artiglieria terrestre (rispetto alla traiettoria si hanno cannoni, obici e mortai che danno il nome alle varie sottopartizioni), l’artiglieria navale e l’artiglieria antiaerea, ci sono poi mezzi terrestri militari distribuiti in materiali a cingoli e Vetture lancia e le munizioni. Il compartimento ferroviario è ordinato in base alle diverse locomotive mentre il compartimento navale si articola in commesse civili e militari. La maggior parte dei disegni tecnici della produzione navale sono rilegati in album di inizio Novecento, conservati in buonissime condizioni. Nei vari settori, grazie alle commesse, è possibile delineare i rapporti commerciali che l’Ansaldo intratteneva con i vari paesi come la Russia, la Turchia, l’India o l’America settentrionale e meridionale.

Disegno tecnico di un cannone da7617 da sbarco 1931 

Disegno tecnico di un cannone da76/17 da sbarco, 1931

Questa documentazione ci permette di vedere una trama storica di un’importante azienda italiana che ha dato prestigio alla città di Genova. Il lavoro risulta non solo in linea con il nostro percorso di studi poiché la digitalizzazione dei documenti consente di divulgare sapere storico ma grazie alla nostra referente Claudia Cerioli che ci ha dato nuove lenti con cui guardare l’archivistica, facendoci appassionare alla materia, non abbiamo mai dismesso la veste degli studenti, innamorati della propria disciplina: la storia.

Beatrice e Matteo durante la fase di misurazione dei Disegni Tecnici

 Beatrice e Matteo durante la fase di misurazione dei Disegni Tecnici