I Custodi della Memoria è un documentario ideato e prodotto da Ilaria Paludi e Alberto Liga per il corso di Informazione Multimediale Integrata (Prof. Alberto D’Agnano), tenutosi nell’anno accademico 2024/25 presso l’Università di Genova e incentrato sulla storia e il patrimonio di Fondazione Ansaldo.

All’interno di questo documentario abbiamo cercato di raccontare il lavoro svolto dalla Fondazione e il suo patrimonio, la cui importanza è riconosciuta non solo a livello regionale, ma anche nazionale, partendo fin dal 1979, anno in cui venne costituito l’Archivio Storico Ansaldo, dal quale nacque, nel 2000, l’odierna Fondazione Ansaldo.

/p>

 

Gestire e valorizzare un patrimonio archivistico, specialmente se di notevoli dimensioni e in continua crescita, rappresenta una sfida quotidiana: è necessario non solo catalogare costantemente nuovo materiale, ma anche verificarne lo stato conservativo e agire tempestivamente per salvaguardare i materiali che più ne hanno bisogno.  A questo proposito vengono in aiuto il digitale e le nuove tecnologie.

Il digitale consente di accedere alle informazioni contenute all’interno dei documenti senza dover movimentare frequentemente gli originali, riducendo notevolmente il rischio di usura. Tuttavia, affidarsi alla tecnologia implica anche il dover stare al passo con il suo costante e rapidissimo cambiamento. Il digitale, però, va considerato come un’estensione dell’originale, non come un suo sostituto. Una manifestazione concreta di questo principio è la piattaforma Archimondi, l’archivio online inaugurato dalla Fondazione nel 2021.

I documenti vengono quindi conservati, ma anche condivisi. Rendere il materiale accessibile ad un pubblico più ampio possibile è un’altra missione della Fondazione e per questo motivo abbiamo deciso di focalizzarci su come essa si relazioni con il pubblico attraverso eventi e mostre.

La parte conclusiva del documentario si sofferma sull’archivio Castellani – Setti, che racconta uno spaccato del passato tra Genova e New York (e non solo), per poi concludere con una riflessione sul futuro della Fondazione e dell’ archivio.

Ringraziamo la Fondazione per la disponibilità e per averci fornito il materiale video utilizzato nel documentario. Un ringraziamento in particolare agli intervistati: Pietro Repetto e Claudia Cerioli.

MEMOJE, Rivivere limpresa è un mini-documentario che noi, Laura Placenti e Filippo Silveri, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, abbiamo realizzato nell’ambito di un progetto universitario per il corso di Comunicazione e Valorizzazione dei Beni Archivistici, curato dalla Professoressa Maria Canella.

Memoje 2

Il progetto mira alla valorizzazione di un archivio scelto dallo studente, utilizzando diversi metodi di comunicazione. La reputazione della Fondazione Ansaldo come il più grande Archivio d’Impresa d’Italia ha stimolato la nostra curiosità, portandoci a sceglierla per il nostro lavoro.

 

Il progetto è iniziato con un incontro in Fondazione con Pietro Repetto, che è stato il nostro referente durante tutta l’esecuzione del lavoro. Insieme a lui abbiamo avuto l’opportunità di ammirare il patrimonio custodito dalla Fondazione Ansaldo, entrando per la prima volta in contatto con il materiale d’archivio.

Per le riprese ci siamo affidati ad alcuni amici, Tiziano Colucci - direttore della fotografia - e Jody Hinterleitner - operatore -,  che hanno collaborato con entusiasmo alla nostra idea, supportandoci nel processo creativo e nella valorizzazione del singolo bene archivistico.

Il montaggio e la finalizzazione del documentario sono stati resi possibili grazie all’aiuto di Corrado Silveri - direttore creativo - e Sara Tosi - montatrice -, che, con la loro esperienza, ci hanno guidato nel raggiungimento del nostro obiettivo.

Memoje 2

L’archivio della Fondazione Ansaldo viene raccontato attraverso le voci di tre protagonisti: Beatrice Carabelli, storica e archivista; Lorenzo Fiori, ingegnere e direttore della Fondazione Ansaldo dal 2020 al 2024; e Pietro Repetto, responsabile della cineteca e della fototeca della Fondazione.

Abbiamo scelto di sviluppare il racconto intrecciando le loro tre prospettive, offrendo allo spettatore una visione d’insieme sull’identità della Fondazione Ansaldo. Il risultato è un video coinvolgente ed emozionante, che alterna la storia dell’industria alle esperienze personali, rendendo più chiara al pubblico la figura dell’archivista e il valore dell’archivio nella società contemporanea.

Memoje 4

Il discorso culmina con le riflessioni personali dei tre intervistati, che trasmettono allo spettatore la loro visione sul futuro dell’archivio e sull’importanza dei documenti custoditi al suo interno.

Il titolo mira a sintetizzare la funzione dell’archivio nel conservare la memoria, la radice genovese e l’identità operaia della città. Genova è stata un pilastro dell’industria italiana; attraverso Fondazione Ansaldo, è possibile rivivere la sua importanza, la sua influenza e la sua identità.

Per noi è stato un onore poter collaborare con la Fondazione Ansaldo, e non possiamo che ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno accolti e supportati con ogni mezzo a loro disposizione.

Memoje 1

Fondazione Ansaldo, dal 2021, ospita un programma di tirocini curriculari dedicato al mondo degli archivi d’impresa. Il vasto patrimonio storico-culturale che conserva viene ampliamente valorizzato pertanto, con l’inizio del 2023, si è scelto di avviare un nuovo programma di tirocini riguardante la comunicazione del patrimonio culturale.

monica sarnelli

Mi chiamo Marica Sarnelli e sono una studentessa del terzo anno di Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Genova. Nel mese di aprile ho iniziato il mio tirocinio presso Fondazione Ansaldo, la quale mi ha offerto un’importante opportunità di apprendimento in linea con il mio percorso di studi. Sono riuscita a mettere in pratica le mie conoscenze teoriche e apprendere nuove competenze direttamente sul campo, concentrandomi sulla promozione e valorizzazione del Patrimonio Culturale. È stata molto utile la partecipazione in alcune attività relative alla mostra “Transizioni. Impresa – Lavoro – Società” tenutasi a Palazzo Reale. Ho creato contenuti social, news per il sito web e un video di presentazione del percorso espositivo.

Grazie a questo tirocinio, oltre ad acquisire una comprensione approfondita di tutte le sfaccettature della comunicazione, il mio bagaglio di conoscenze si è arricchito grazie alle persone che lavorano presso la Fondazione. Sin dal primo giorno, ho potuto percepire con chiarezza la loro profonda passione e impegno nei confronti del loro mestiere.

Desidero ringraziare in particolare Claudia, che mi ha dato l'opportunità di svolgere questo tirocinio; Michela che mi ha accolto con gentilezza e sincerità nel percorso, aiutandomi a comprendere gli errori che commettevo e spronandomi a migliorare giorno dopo giorno; Beatrice, Matteo e Vanda, con i quali ho condiviso le mie giornate arricchite da molte risate ma, soprattutto, dalla dedizione: ogni conversazione con loro conteneva riferimenti storici e culturali che mi hanno fatto comprendere appieno il loro totale impegno verso il lavoro che svolgono.

   
 

Mi chiamo Davide Sanna e, grazie all’Accademia Ligustica di Belle Arti, ho avuto l'opportunità di svolgere uno stage presso Fondazione Ansaldo, un'esperienza che mi ha permesso di mettere in pratica le competenze grafiche acquisite durante il mio percorso di studi.
Questo tirocinio, svoltosi dal 1° febbraio 2024 all'8 giugno 2024, ha rappresentato un'importante tappa nel mio sviluppo professionale e personale. Durante il periodo di stage, mi sono occupato della produzione di materiale grafico per eventi organizzati dalla Fondazione. In particolare, mi è stato affidato il compito di ricolorare digitalmente immagini provenienti dagli archivi della Fondazione e di creare graficamente degli inviti. Questo lavoro mi ha permesso di affinare le mie abilità tecniche e di esplorare nuove soluzioni creative per valorizzare il patrimonio archivistico della Fondazione.

Vita di bordo sulla turbonave Federico C 1959 circa

Uno dei progetti più significativi a cui ho contribuito è stato l’evento commemorativo per l’affissione della targa in memoria di Piero Costa e la presentazione dei modelli delle turbonavi Federico C. ed Eugenio C. Per questo evento, mi sono dedicato principalmente alla ricolorazione di alcune fotografie storiche relative a all’Archivio Costa, che sono state esposte all’ingresso della villa il giorno dell’evento.

La scelta delle immagini e la loro ricolorazione hanno richiesto un'attenzione particolare ai dettagli e una sensibilità artistica per rispettare l'importanza storica del materiale. Inoltre, ho realizzato l’invito per la cerimonia. Le immagini esposte sono state una sorpresa organizzata dalla mia referente di stage, Claudia Cerioli. Questa è stata la prima occasione in cui ho visto i miei lavori ottenere un'esposizione così importante, e la soddisfazione di vedere il mio lavoro apprezzato dal pubblico è stata immensa.

Invito La notte degli archivi 7 giugno ore 18.00

Oltre a questo progetto, ho avuto l'opportunità di creare l’invito per la proiezione del docufilm “Giotto, il Novecento proletario di Giordano Bruschi”. Questo evento, di grande rilevanza formativa, ha visto la partecipazione dello stesso Giordano Bruschi, che si è raccontato in prima persona agli ospiti. Creare l'invito per un evento di tale importanza è stato un onore e un'opportunità per mostrare le mie capacità di progettazione grafica in un contesto culturale di alto profilo.

2 DAVIDE

L’ambiente umano che ho trovato presso Fondazione Ansaldo è stato di straordinaria qualità. Sin dal primo giorno, sono stato accolto calorosamente e ho avuto il privilegio di lavorare con persone eccezionali. Desidero ringraziare Claudia, Michela, Pietro, Beatrice, Matteo, Vanda, Michele, Walter, Carlo, Dario, Gian e Franco. Non solo mi hanno offerto un supporto professionale indispensabile, ma hanno anche contribuito a creare un ambiente di lavoro piacevole e sereno, rendendo ogni momento di pausa prezioso. Grazie anche a Camilla e Arianna, con cui ho condiviso questo percorso di tirocinio. Alla conclusione di questo tirocinio, durato oltre 150 ore, mi considero arricchito sia professionalmente sia umanamente. Ho acquisito nuove competenze tecniche, migliorato la mia capacità di lavorare in team e sviluppato una maggiore consapevolezza del valore culturale del mio lavoro.

Questo stage ha rappresentato un passo fondamentale nella mia crescita professionale e mi ha fornito strumenti preziosi per il mio futuro nel mondo della grafica.

Grazie all’Accademia Ligustica di Belle Arti e a Fondazione Ansaldo per aver reso possibile questa esperienza.

Continuano i tirocini formativi offerti da Fondazione Ansaldo rivolti ai giovani interessati al mondo dell’archivistica.

È con soddisfazione che oggi pubblichiamo la testimonianza di Irene Borniotto, studentessa dell’Università di Macerata che non solo ci ha scelto per svolgere il proprio tirocinio, ma anche per realizzare la sua tesi.

Irene al lavoro in Fototeca
Irene al lavoro in Fototeca

Nel febbraio 2022 mi sono iscritta al Master in Formazione Gestione e Conservazione di Archivi Digitali in ambito pubblico e privato attivato dall’Università di Macerata. Come parte fondante del mio piano di studi era previsto lo svolgimento di un tirocinio formativo di trecento ore e la stesura di una relazione riguardante l’esperienza affrontata. Dopo un primo momento di ricerca nel territorio ligure, il mio professore mi ha incoraggiata a prendere contatto con Fondazione Ansaldo, certo che avrei avuto l’occasione di lavorare in un’istituzione d’eccellenza per quanto riguarda il mondo dell’archivistica d’impresa e, nello specifico, nell’ambito della digitalizzazione dei beni culturali. Devo dire che le mie aspettative non sono state disattese: in Fondazione Ansaldo non solo ho portato a termine un’esperienza istruttiva e al tempo stesso lavorativa, ma sono stata anche accolta in un ambiente intellettualmente stimolante, giovanile ed estremamente attento alla formazione dei giovani! Dal punto di vista formativo, il tirocinio mi ha dato modo di “toccare con mano” molte nozioni e argomenti che avevo affrontato nell’ambito del Master solo a livello teorico, permettendomi di entrare nel vivo della materia e di capire come opera realmente un archivista impegnato nella digitalizzazione di documenti.

 Irene al lavoro in Fototeca

Digitalizzazione di un bozzetto di Zoncada

 Il mio progetto formativo consisteva infatti nella digitalizzazione di una serie archivistica e della relativa schedatura sul software dedicato. Precisamente, mi sono occupata dei numerosi disegni tecnici lasciatici dall’architetto veneziano Nino Zoncada (1898-1988), conosciuto specialmente per i suoi progetti dedicati all’arredamento e decorazione degli ambienti di transatlantici e navi da crociera, realizzati su committenza della famiglia Costa, e delle compagnie Home Lines e Sun Line.

Prima di avviare il processo di scansione, sono stata guidata nello studio preliminare del materiale in questione, costituito da più di quattrocento disegni tecnici delle varie imbarcazioni, già identificati, schedati e ordinati sulla base del progetto navale a cui si riferiscono. Si è trattato quindi, di ricavare tutte le informazioni che sarebbero poi tornate utili, non solo nella fase di dematerializzazione, bensì, in particolar modo, nella fase successiva di inserimento online delle rispettive unità. In questa fase, dunque, era prevista l’esecuzione di diverse operazioni, quali la misurazione dei disegni, la rilevazione del materiale e la valutazione dello stato conservativo, che avrebbe potuto incidere sul processo di scansione. Successivamente è iniziato il processo di conversione al digitale dei documenti, per il quale si è rivelato indispensabile l’utilizzo di uno scanner professionale per grandi formati, dal momento che molti lucidi misuravano più di due metri di lunghezza. Anche per questo motivo è stato scelto il formato TIFF, che, grazie alle sue proprietà di formato non compresso, garantisce un’altissima risoluzione delle immagini ottenute. Una volta ottenute le copie digitali dei disegni tecnici, è stata tuttavia operata una conversione di tali immagini in JPEG, dal momento che mantenerle in un formato non compresso e pesante come il TIFF avrebbe comportato vari problemi, non solo dal punto di vista del ricondizionamento e ritocco degli stessi file, ma, soprattutto per il successivo caricamento dei file sulla piattaforma in rete: operazioni che si sarebbero rivelate lente e difficoltose senza la compressione.

Dopo aver effettuato le modifiche opportune e la correzione di piccoli errori avvenuti durante la scansione, si è passati alla fase di inserimento online dei disegni tecnici sulla piattaforma Archimondi, creata dalla stessa Fondazione Ansaldo nell’ambito del piano di digitalizzazione avviato negli ultimi anni. Grazie a Omeka S, un «content management system» open source e gratuito, sono state inserite le 424 unità documentarie che hanno costituito la serie dei disegni tecnici, all’interno del fondo Nino Zoncada. Queste sono state poste, seguendo l’ordine numerico dell’identificativo, in apposite sotto-serie, intitolate sulla base del nome delle navi alle quali i disegni si riferiscono e dopo di che, è cominciato l’inserimento dei relativi metadati nelle schede dedicate ad ogni immagine caricata, ovvero delle informazioni necessarie a rendere la descrizione del disegno e del suo contesto il più completa possibile (titolo, identificativo, descrizione del cartiglio, data cronologica, data topica, soggetto produttore, autore primario e secondario, committenza, materiale, tipo di rappresentazione e tecnica utilizzata, stato di conservazione e collocazione fisica dell’oggetto…).

 Giovanni Zoncada a sinistra e Guido Gambone

Giovanni Zoncada (a sinistra) e Guido Gambone nello studio di quest'ultimo 

Va da sé che la compilazione delle schede descrittive di ogni disegno, non poteva di certo prescindere da una analisi approfondita del fondo Zoncada nella sua interezza e della storia dello stesso soggetto produttore. In introduzione alle serie archivistiche di Archimondi è stata apposta, difatti, una descrizione esaustiva relativa al contenuto di esse, ma soprattutto relativa al progetto a cui si riferiscono: nel nostro caso alle navi da crociera e transatlantici dei quali Nino Zoncada ha curato la realizzazione di arredamento e decorazione degli ambienti.

Infine, per ogni sotto-serie realizzata è stato necessario vagliare il materiale già digitalizzato e valorizzato su Omeka per far sì che, una volta completata la scheda descrittiva con l’aggiunta di miniatura del disegno, l’unità potesse essere associata, tramite il suo codice identificativo, alle altre risorse schedate relative ad altre serie dello stesso fondo (fotografie, bozzetti), in modo da rendere esplicit, per l’utente, le corrispondenze delle sottoserie archivistiche e ricreare così l’uniformità dell’archivio Zoncada.

Alla fine del progetto, tra lucidi, riproduzioni meccaniche, schizzi preparatori, sono stati digitalizzati e resi disponibili per gli utenti online 424 disegni tecnici con relativi metadati descrittivi appartenenti a otto navi: Oceanic; Andrea C.; Federico C.; Michelangelo; Eugenio C.; Stella Maris II; Stella Oceanis; Stella Solaris; Stella Polaris. Il fondo Nino Zoncada ha raggiunto così, più di 1150 elementi.