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21 dicembre

Il viaggio: alla ricerca di Atlantide

metafora dell’esistenza, elevazione spirituale, un lento peregrinare tra gioie e difficoltà, accompagnato dalla bellezza che solo il mondo può offrire.

di Carlo Piano

Carlo Piano, con il libro Alla ricerca di Atlantide: viaggio nell’architettura per ragazzi sognatori, ci racconta del viaggio per mare della figlia Elsa e del suo adorato nonno Renzo. Si parte alla ricerca del tesoro più importante, la bellezza, ritrovata di tappa in tappa nelle progettazioni del più celebre architetto italiano.  È un viaggio nel sogno, tra sensazioni e ricordi che si rincorrono pagina dopo pagina.

Viene spontanea l’analogia con i viaggi del comandante Francesco Gerolamo Ansaldo, che tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, rapito dalla bellezza degli oceani che attraversava, annotava e disegnava con il genio dell’artista la meravigliosa visione di un capodoglio, di una città esotica scorta in lontananza, o di una tempesta di sabbia.

Parliamo di epoche diverse, ma la sensibilità, la capacità di sognare e di trasmettere le proprie emozioni, trasformandole in una realtà da donare all’umanità presente e futura, accomuna le famiglie Ansaldo e Piano, entrambe figlie del talento, entrambe con il merito di continuare la “ricerca di Atlantide”, metafora di una ricerca interiore. La città ideale è un sogno, un desiderio intimo di infinito, che stimola a non fermarsi, a non rimanere ancorati nel porto sicuro, ma a mollare gli ormeggi e partire, non importa dove, non importa per quanto tempo.

Tutto nasce da Atlantide, quell’inesauribile desiderio la cui bellezza non è il fine, ma il viaggio: naufragar ci è dolce in questo mare…

Copertina del libro Alla ricerca di Atlantide

Copertina del libro «Alla ricerca di Atlantide: viaggio nell’architettura per ragazzi sognatori»

Nella confusione che regna in camera di mia figlia Elsa, infilato fra magliette e cianfrusaglie sotto il letto, c’era questo diario con la copertina rossa e segnata dalle striature della salsedine. Mi ha subito incuriosito, anche perché era chiuso con un lucchetto, e allora le ho chiesto di cosa si trattasse. Ebbene, mi ha spiegato che racconta il suo viaggio con mio padre (e quindi suo nonno), l’architetto Renzo Piano, in giro per gli oceani del mondo. Ecco il motivo di tutti quei residui di sale, che lo fanno assomigliare a un’antica pergamena custodita in una bottiglia e affidata alle onde…

Comincia così l’avventura di Alla ricerca di Atlantide: viaggio nell’architettura per ragazzi sognatori, il libro edito da Feltrinelli e illustrato da Tommaso Vidus Rosin che accompagna Renzo ed Elsa a bordo di una nave oceanografica alla scoperta della bellezza. La cercano nei luoghi dove il nonno ha progettato i suoi edifici: una bellezza intesa nel senso greco di kalokagathia, che non separa il concetto di bello da quello di buono.

 La bellezza del conoscere, del sapere e dell’esplorare.

 viaggio architettura per ragazzi

Dal libro «Alla ricerca di Atlantide: viaggio nell’architettura per ragazzi sognatori»
Il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou a Numea è un edificio pubblico costruito tra il 1995 e il 1998, progettato dal noto architetto italiano Renzo Piano e destinato a promuovere la cultura kanak.

Si viaggia e si sogna. Salpando dall’Italia, naturalmente, e dalla natia Genova, con il suo porto sempre in movimento e con il nuovo Ponte San Giorgio, per approdare in diverse città degli Stati Uniti (San Francisco, con l’Academy of Science, o New York, col palazzo del New York Times e la Columbia University), in Giappone con l’aeroporto del Kansai, in Uganda dove sulle rive del Lago Vittoria sorge l’ospedale pediatrico di Emergency, e risalendo la Senna si giunge fino a Parigi con il Centre Pompidou, o Beaubourg, come preferisce chiamarlo nonno Renzo.

A guidare questa strana coppia è il desiderio ancestrale che tormenta da millenni gli uomini: ritrovare la città perfetta che, come tale, è il sogno irraggiungibile di ogni progettista. Una città bellissima e ricca che, secondo la leggenda, sarebbe stata inghiottita dalle acque in epoca antichissima. Se alla fine troveranno, in qualche angolo degli abissi, il regno sommerso, non posso però rivelarlo.

 Whitney Museum of American Art

Dal libro «Alla ricerca di Atlantide: viaggio nell’architettura per ragazzi sognatori»
Il Whitney Museum of American Art a New York

 Posso però dire che l’idea di questo libro mi è venuta riflettendo sul fatto che mio padre Renzo ha costruito grattacieli come lo Shard di Londra, centri culturali, sale da concerto, ma alla fine la sua più grande passione restano i castelli di sabbia. Quelli che faceva da piccolo sulla spiaggia di Pegli, il quartiere del Ponente genovese dove è nato cresciuto. Un gioco da bambini che da bambini non è. Così è cominciata la sua carriera d’architetto, ancora prima che s’iscrivesse all’università. Su quella sabbia è nata la sua passione per il costruire, che è anche una passione per l’avventura. Come avventuroso è il mestiere dell’architetto: ogni progetto, ogni edificio è un’impresa, in qualsiasi parte del mondo venga realizzato. Si sfidano terremoti, tifoni con venti a duecento chilometri all’ora come in Nuova Caledonia o si trovano bombe inesplose della Seconda Guerra Mondiale, come nel centro di Berlino. Si lavora a fianco di palombari che si immergono sotto il ghiaccio e alpinisti capaci di lavorare a trecento metri d’altezza. Scavando si può anche trovare una villa romana nel centro di Londra o un cimitero precristiano sotto il centro culturale Niarchos ad Atene.

 La riqualificazione del Porto Antico a Genova

 Dal libro «Alla ricerca di Atlantide: viaggio nell’architettura per ragazzi sognatori»
La riqualificazione del Porto Antico a Genova realizzata in occasione delle Colombiadi del 1992

Durante la navigazione il nonno «esploratore» spiega a Elsa che quello dell’architetto è il mestiere più bello del mondo perché su un piccolo pianeta dove tutto è già stato scoperto, progettare è ancora una delle grandi avventure possibili. Per questo motivo Renzo continua a viaggiare e sognare Atlantide. Che esista davvero o meno, vale sempre la pena di inseguirla.

Francesco Gerolamo Ansaldo

Testimonianze dei viaggi di Francesco Gerolamo Ansaldo, Capitano di Lungo Corso