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22 giugno

Fiumara, 20 anni e non solo…

di Davide Trabucco

Il Centro Commerciale Fiumara compie 20 anni e per festeggiare ha esposto all’interno della Galleria alcune gigantografie di fotografie storiche, rielaborate in chiave pop, per mostrare come appariva in passato il luogo dove ora moltissimi genovesi, e non solo, si recano per i propri acquisti.

Le fotografie, provenienti dalla nostra Fototeca, raffigurano scene di produzione dello Stabilimento Meccanico Ansaldo, attivo dal 1853 fino agli anni ‘80 del Novecento.

Fiumara per questa speciale occasione ha scelto di sostenere la Fondazione attraverso la vendita di gadget personalizzati e NFT a edizione limitata in vendita esclusiva solo su FiumaraApp! Per saperne di più visita www.fiumara.net

Scopriamo ora insieme la storia dello Stabilimento Meccanico Ansaldo…

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La vecchia locomotiva. Immobile. Si trova in un’area laterale del parco, vicino alla ferrovia, in parte nascosta. Le persone si avviano frettolosamente lungo le scale della stazione per non perdere il treno; la sfiorano appena, la ignorano, come se fosse naturale, come se fosse un qualcosa che non li riguarda.

È sabato pomeriggio. L’area Fiumara si addensa, si popola di Genovesi, attirati dallo shopping e dai divertimenti. I più giovani percorrono i viali, attraversano inconsapevoli i luoghi della storia industriale. Non è rimasto nulla dopo la riconversione, nulla si è ricordato, solo è rimasta quella locomotiva, come simbolo di un passato che, tuttavia, sembra non interessare. All’entrata del centro commerciale i neofiti rimangono sorpresi dell’ampiezza del luogo; le voci si rincorrono, si percepiscono i rumori di una piccola città che un tempo era florida e popolosa. Pare trascorsa un’era geologica, ma le vetrine dei negozi, i corridoi che costeggiano i locali, sfumano lasciando intravedere ciò che il presente ha celato. È il passato che si ripresenta, sotto forma di uno dei più importanti stabilimenti dell’Ansaldo: lo stabilimento meccanico. Dove oggi vi sono ristoranti, bar, attività ricreative si concentravano macchine produttive, turbine, caldaie e motori per le navi. Gli spazi dei vecchi capannoni industriali sono rimasti i medesimi, e, a tratti, pare che il tempo si sia fermato. Riecheggia il rumore dell’acciaio, lavorato e battuto, salgono verso il soffitto le voci dei lavoratori, madidi di sudore, affaticati dalla lunga giornata.

Mentre si percorrono le stradine del parco, si passeggia sulla storia. Sampierdarena è cambiata, da località di villeggiatura, sacrificata sull’altare dell’industrializzazione, a quartiere dalla forte presenza etnica, alla ricerca di una riqualificazione. La Fiumara nasce all’inizio del Terzo Millennio per la volontà dell’amministrazione locale di restituire alla cittadinanza un’area immensa su cui giacevano, ormai inutilizzati, i capannoni dello stabilimento meccanico Ansaldo, un tempo perla industriale, centro di gravità per gli operai genovesi. Stabilimento che muore e rinasce dopo più di un secolo di storia, seguendo le vicende di una Genova che da polo industriale, ha dovuto attuare, da fine anni ’80, una riconversione a città culturale. Con un cambiamento di identità, l’area del Meccanico ha trovato nuova linfa, ed è oggi, come Fiumara, uno dei luoghi più amati e apprezzati dai Genovesi. Ma il passato non si cancella e nulla può e deve far dimenticare quale sia stata l’origine di ciò che oggi è un centro commerciale e divertimenti.

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Quell’area immensa, su cui lavoravano ai tempi d’oro migliaia e migliaia di Genovesi, nasce da un piccolo embrione, l’officina Taylor & Prandi sorta a Sampierdarena nel 1846 a firma del re di Sardegna, Carlo Alberto. La piccola impresa fallisce quasi subito; il paese, ancora prevalentemente agrario, non è ancora pronto per avviare una forte industrializzazione. Ma un piccolo seme è stato piantato e nel 1853 Giovanni Ansaldo, professore universitario, ingegnere, persona dal sapere enciclopedico, in collaborazione con altri uomini di nota fama per l’epoca, Carlo Bombrini, Raffaele Rubattino e Filippo Penco, fonda la Gio. Ansaldo & Co, rilevando la fallita Taylor & Prandi. Il primo nucleo della neonata azienda è proprio lo stabilimento Meccanico di Sampierdarena che si occupa, inizialmente, della produzione di locomotive e materiale ferroviario.  Le prime storiche locomotive, la Sampierdarena e l’Alessandria vengono realizzate nei successivi due anni ed è l’inizio di una lunga storia. Quella locomotiva, posta in un angolo del parco, a tratti ignorata, ricorda l’origine della grande azienda genovese, nata sotto impulso di Cavour per avviare una forte politica di industrializzazione che potesse inserire il Regno di Sardegna e poi l’Italia, tra i più progrediti paesi a livello internazionale. Lo stabilimento meccanico vive le vicende dell’Ansaldo, ne segue l’evoluzione, i suoi successi e il suo declino, come se rappresentasse il cuore dell’azienda. Mentre ci avviamo verso la fine dell’Ottocento e la proprietà è passata ai Bombrini, il Meccanico segue l’ampliamento dell’impresa che allarga i propri interessi in ambito navale.

I capannoni si moltiplicano, i lavoratori si incrementano, non si producono più soltanto locomotive, ma caldaie, motori navali e turbine per la produzione di energia. Le guerre e la necessità di artiglierie, accrescono le produzioni del meccanico che progetta e produce mezzi e armi. Con la nascita dello stabilimento artiglierie a Cornigliano negli anni della Prima guerra mondiale, l’Ansaldo divide la propria produzione bellica, concentrando in questo i carichi pesanti, e i piccoli nel Meccanico, ormai specializzato in una produzione variegata. La maggioranza del personale si concentra proprio nello stabilimento di Sampierdarena, una piccola città nella città. Alternando periodi positivi a negativi, con grandi licenziamenti in concomitanza delle grandi crisi dei dopoguerra, il Meccanico vive per più di un secolo rappresentando il simbolo di un’impresa, l’Ansaldo, ormai fondamentale per gli interessi nazionali. Gli anni Sessanta del XX secolo rappresentano una svolta per Genova, che vive una profonda riorganizzazione del proprio tessuto urbano. L’Ansaldo e il Meccanico seguono a ruota; nasce Ansaldo Meccanico Nucleare (AMN) che specifica i nuovi campi produttivi di interesse aziendale, con il nucleare che deve trainare la rinascita di un’impresa che ha appena abbandonato i due primi grandi amori: le locomotive e il navale, con il cantiere di Sestri Ponente passato sotto l’ala protettiva di Italcantieri. Il Meccanico di amplia ancora, e si interviene nella riorganizzazione del personale, con la ricerca di lavoratori specializzati per i nuovi settori produttivi.

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La crisi energetica degli anni ’70 e soprattutto le conseguenze dell’abbandono della politica sul nucleare, provocano un declino dell’Ansaldo e del suo stabilimento principe. Gli anni ’80 avviano un po’ ovunque in Genova una forte de-industrializzazione, vissuta in maniera traumatica dalla città e dai lavoratori. A Sampierdarena, nel Meccanico, dove un tempo migliaia di lavoratori si spostavano in massa in orario di lavoro, non si percepisce più alcun rumore,  tutto tace tra i capannoni abbandonati, pare una città fantasma, immemore del suo glorioso passato. La riqualificazione diventa doverosa ed effettiva nei primi anni 2000, dove sulle ceneri del grande stabilimento, sorge un nuovo centro, con nuove finalità, che viene donato alla cittadinanza, la Fiumara.

Oggi sono passati 20 anni e pare lontano il suono della fabbrica che chiamava a raccolta gli operai. L’Ansaldo vive ancora, insensibile allo scorrere del tempo è parte del tessuto della città di Genova, e la sua storia è anche la nostra storia. Il Meccanico non c’è più ma coltivare la sua memoria è necessario, racconta un’epoca, racconta il lavoro e il sacrificio di uomini e donne, non solo di Genova ma di una nazione operosa che, malgrado i suoi limiti, e i suoi difetti, ha realizzato qualcosa di veramente grande, che vivrà per sempre.

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