di Claudia Cerioli

Gli archivi di Fondazione Ansaldo sono uno scrigno della storia industriale italiana e le storie che racchiudono appartengono a un patrimonio collettivo, legato principalmente al territorio ligure ma anche a quello nazionale e i racconti si intrecciano tra di loro attraverso documenti, archivi, istituzioni e città: è questo il caso dell’Archivio Zoncada.

Nino Zoncada è stato un architetto e designer navale che ha progettato gli interni della maggior parte delle navi costruite in Italia, molte delle quali a Genova come la Giulio Cesare, l’Andrea Doria, la Michelangelo e molte altre, portando lo stile del design italiano da Monfalcone nel mondo.

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Dal volume a stampa 'tn Michelangelo'

Fondazione Ansaldo è un istituto culturale che opera sul territorio ligure già da molti anni, dedicato principalmente alla salvaguardia della memoria imprenditoriale e industriale. Ad oggi gli archivi sono costituiti da oltre 60.000 unità di documentazione societaria, contabile, amministrativa e tecnica, prodotta a partire dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Il patrimonio è ulteriormente arricchito da oltre 800.000 pezzi originali tra lastre, pellicole, stampe, diapositive e album, e oltre 5.000 pellicole relative ai più svariati aspetti della vita economica e sociale italiana del Novecento.

Fonti di varia natura, cartacea, fotografica, filmica, persino oggetti e cimeli, capaci di parlarsi tra loro e di raccontare una storia che non è più quella di una singola azienda o di un singolo professionista, ma che esula dai confini regionali ed è in grado di documentare in modo trasversale tanto le strategie imprenditoriali, i processi produttivi e le trasformazioni tecnologiche avvenute nell’arco di oltre un secolo in diversi comparti industriali tra cui il navalmeccanico, quanto l’evoluzione delle tecniche di navigazione e i cambiamenti nel gusto e nei costumi nella società Novecentesca che hanno portato la marineria nazionale e il design italiano ad affermarsi su scala internazionale.

Volendo limitarsi alla sola documentazione legata al mondo della navigazione, vale la pena ricordare gli archivi prodotti da società quali Ansaldo, Italia di Navigazione, Costa e Finmare, a cui si aggiungono quelli prodotti da soggetti privati come l’Archivio Nossardi, famiglia di capitani e armatori attivi tra la prima metà dell’Ottocento e gli anni 30 del Novecento; il fondo Francesco Gerolamo Ansaldo, capitano di lungo corso per la Navigazione Generale Italiana tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, e l’archivio Zoncada, relativo alla produzione del celebre architetto navale tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Settanta.

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Motonave Giulio Cesare – soggiorno di 1° classe

L’archivio Zoncada conservato da Fondazione Ansaldo, per quanto di grande interesse, ha tuttavia dimensioni contenute: circa 800 positivi fotografici relativi agli allestimenti navali curati dall’architetto, un centinaio di disegni tecnici prodotti dallo Studio Zoncada, diversi opuscoli a stampa e soprattutto il carteggio intercorso con altri artisti con i quali collaborò durante la sua lunga carriera.

Un singolo archivio, per quanto possa essere grande e completo, spesso non è sufficiente a fornire un’esaustiva conoscenza della realtà a cui si riferisce, è in grado di restituirne efficacemente le dinamiche interne ma si rivela spesso inadeguato nel descrivere le complesse interazioni con le altre entità presenti nel territorio. Ma il tutto è più della somma delle sue parti e le carte Zoncada, se collocate all’interno della rete degli archivi conservati da Fondazione Ansaldo, sono in grado di fare sistema e, come le tessere di un mosaico, compongono un affresco di conoscenze che permettono di comprendere molti degli aspetti sottesi alla navigazione e come questi siano strettamente interconnessi tra di loro.

Da un lato c’è infatti la società costruttrice e le sue maestranze operaie che, come in un procedimento alchemico, trasmutano legno e acciaio in grandiosi transatlantici; c’è poi l’architetto e il suo studio che, nel pensarne gli arredi e gli interni, ne delineano il carattere e, per così dire, l’anima; c’è ancora la società armatrice capace di mettere ogni nave in relazione l’una con l’altra, in una articolata rete di rotte, scali e servizi; ed infine, non certo per ultima, c’è la clientela, sempre più internazionale e cosmopolita, che con i suoi gusti, le sue aspettative ed esigenze influenza e indirizza le scelte degli altri protagonisti.

Ci sono infine due città, Genova e Monfalcone, accomunate nella loro vocazione marittima e nella centralità del porto quale infrastruttura essenziale per l’economia del territorio, unite non soltanto dal grande architetto ma anche e soprattutto da oltre un secolo di rapporti industriali e imprenditoriali.

L’archivio è liberamente consultabile presso sede di Fondazione Ansaldo, la seicentesca Villa Cattaneo dell’Olmo, e alcuni dei documenti sono attualmente esposti nella mostra “Nino Zoncada, da Monfalcone al Mondo”, visitabile online grazie al tour virtuale in 3D pubblicato sul portale del Comune di Monfalcone e aperta al pubblico, nel rispetto di tutte le normative sanitarie.

“ «Tecnico competentissimo […] uno dei nostri specialisti» così era definito Nino Zoncada da Gio Ponti.  Nato a Venezia nel 1898, Giovanni Zoncada si diploma all’Accademia di Belle Arti e nel 1927 viene assunto presso il Cantiere Navale Triestino come disegnatore qualificato per l’Ufficio Arredamento. Da questo primo incarico è promosso, in pochissimi anni, a dirigente del reparto ebanisteria e falegnameria dello stabilimento monfalconese.

Nel corso della sua carriera Zoncada progetta gli interni della maggior parte delle navi costruite in Italia, transatlantici quali Giulio CesareAugustusAndrea DoriaCristoforo ColomboMichelangeloEugenio C. e molti altri, che portano lo stile del design italiano da Monfalcone nel mondo. Zoncada può essere infatti considerato colui che consolida in maniera definitiva l’inversione, in atto tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, del rapporto tra architettura di terra e architettura navale.

Nell’esposizione temporanea la figura dell’architetto come fautore dell’evoluzione allestitiva nella navalmeccanica è ottimo pretesto per un’indagine sulla generale affermazione, nel secondo dopoguerra, della nuova estetica del moderno, dove la nave è luogo privilegiato di integrazione tra arte e sperimentazione tecnologica. Il Made in Italy viaggia sulle navi portando nel mondo il modello stesso di uno stile di vita pratico ed essenziale anche se perfettamente integrato con il lusso ma allontanandosi dal concetto ormai passatista della nave-palazzo barocca e sfarzosa, poco coerente con il concetto di macchina, viaggio e velocità.”

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Mostra Zoncada - Galleria d'arte contemporanea - Monfalcone