Stabilimento di Novi Ligure
n. 250 buste e registri (1912-1984)
Le origini di questo sito produttivo risalgono al maggio 1912 con la costituzione della società anonima Ferriera di Novi Ligure dotata di un forno per il riscaldo del ferro a pacchetto, di un laminatoio per profilati medi e piccoli e, successivamente, di due forni Martin-Siemens.
A seguito dell’acuirsi delle difficoltà finanziarie la Acciaierie e Ferriere di Novi Ligure viene liquidata e il complesso passa, nel 1931, all’Ilva Alti Forni e Acciaierie d’Italia.
Nel 1934 tutti gli impianti vengono concentrati nella località di Campoleone dove le vicende belliche porteranno alla semidistruzione dell’acciaieria.
Nel 1951 lo stabilimento supera ogni livello produttivo precedente con 118mila tonnellate d’acciaio e 138mila tonnellate di laminati.
Nel 1960 viene avviata la costruzione del nuovo centro di laminazione a freddo che nel 1962, insieme al vecchio stabilimento, diventa una sezione del complesso Oscar Sinigaglia di Genova-Cornigliano.
Nel 1967, portato a termine il potenziamento della ricottura e dei servizi, il complesso di laminazione a freddo raggiunge la produzione annua di un milione di tonnellate occupando un’area di oltre un milione di metri quadrati.
Nel 1981 lo stabilimento, che dal 1978 opera come unità autonoma, viene conferito dall’Italsider in liquidazione alla Nuova Italsider.
Raccolta in n. 36 buste, è presente inoltre documentazione societaria e gestionale prodotta dalla società “Ferrovie Val d’Orba” per il periodo 1881-1963.
Sono conservati documenti relativi a:
ufficio legale;
direzione;
contabilità;
personale;
sicurezza sul lavoro;
attività del circolo ricreativo aziendale.
Fondazione Ansaldo
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