#Storiedaraccontare
#Storieperviaggiare
Viaggiare per conoscere il mondo, ma in primo luogo per conoscere sé stessi. Chi torna da un lungo viaggio non è mai la stessa persona di quando è partito. Il viaggio diventa dunque metafora dell’esistenza stessa, della vita e della conoscenza. Viaggiare nello spazio e nel tempo, percorrendo rotte che sono più del pensiero che geografiche.
I Log Book di Francesco Gerolamo Ansaldo ci restituiscono i lunghi viaggi intrapresi dal Capitano, le giornate di bonaccia che sembrano non finire mai, gli improvvisi e violentissimi temporali, la non facile vita di bordo, gli stenti e le difficoltà della navigazione, ma anche la meraviglia di fronte alla grandiosità della natura e del mare, l’imperscrutabile amico nemico che sa regalare anche momenti di rara bellezza e intensità, e il desiderio incessante di nuove conoscenze, di scoprire genti di terre lontane con la loro cultura, usi e costumi che solo superficialmente sembrano così distanti da noi, raccontate dalla generosa penna dell’Ansaldo.
Per riassumere questa vita di tante gente che naviga, nel dialetto ligure c’è una espressione che ne rende tutta la umiltà e la durezza: sarçi û ma. Letteralmente: “rammendare il mare”.
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