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Per il calendario 2022, distribuito gratuitamente, il Secolo XIX ha scelto le foto di Fondazione Ansaldo per raccontare la Genova del Novecento.
Piaza De Ferrari, Genova anni ‘10 del Novecento
Il calendario è stato presentato sul gionale il 21 dicembre 2021 con l’articolo di Giuliano Galletta e sarà distribuito in omaggio domaini in edicola insieme al quotidiano.
Quando si sfoglia un album di famiglia, con le foto di nonni, bisnonni, cugini eccentrici e antenati avventurosi, si notano le differenze - vestiti e pettinature antiquate, sguardi attoniti o sussiegosi - ma si cercano anche quelle somiglianze che il gioco della genetica ripropone con casuali salti generazionali. Ogni foto porta poi con sé un ricordo, una storia, un capitolo del romanzo familiare, contribuendo a riscriverlo in continuazione. Non credo che i meccanismi della memoria funzionino in modo molto diverso quando l'album riguarda una città, in questo caso Genova. Le 12 foto, provenienti dagli archivi della Fondazione Ansaldo, raccolte nel calendario 2022, che Il Secolo XIX dona ai suoi lettori, rappresentano un frammento della lunga storia della nostra città, dagli albori del Novecento agli anni Trenta, riescono a mettere in moto una macchina della me moria, al tempo stesso individuale e collettiva. Strade, piazze, treni, radi passanti (tutti rigorosamente con il cappello in testa) e cantieri navali sono lì, contemporaneamente vicini e lontanissimi, reperti storici capaci, però, di interrogarci anche sul nostro presente. Roland Barthes nel suo capolavoro dedicato alla fotografia, “La camera chiara”, racconta come, riordinando vecchie immagini, dopo la morte della madre, scopre una sua foto all'età di cinque anni: «Osservai la bambina e finalmente ritrovai mia madre. La luminosità del suo viso, la posizione ingenua delle sue mani... tutto ciò aveva trasformato la posa fotografica in quel paradosso insostenibile che lei aveva sostenuto per tutta la vita: l’affermazione di una dolcezza». Anche una città è un organismo vivente e forse anche il suo segreto può essere scoperto, con un po' di attenzione e di sensibilità, in una semplice inquadratura. Come ha scritto Italo Calvino: «La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole». La foto del Rex (quello immortalato in Amarcord di Fellini come immagine a metà strada tra (onirico e il tecnologico) riprende il transatlantico nel 1931, poco prima del varo, con le facciate dei palazzi che si riflettono sullo scafo, è forse una delle più cariche di un significato storico ma anche di un collegamento con il presente.
Il Rex pronto per il varo, Cantiri NavaliAnsaldo di Sestro Ponente, Genova 1931
Il passato industriale e operaio si riflette, si confronta, forse si scontra, con la vita della città, in un corto circuito di straordinaria attualità. La foto dello scomparso Vico dritto Ponticello (1908) ci rammenta la stagione degli sventramenti, iniziata negli anni Trenta e proseguita fino ai Sessanta, dove mito del progresso e speculazione si mescolarono pericolosamente. Piazza De Ferrari, dove nel secondo Novecento si svolgeranno le grandi manifestazioni popolari e democratiche, è fotografata nel 1912, senza fontana (installata nel 1936) e con il palazzo del Credito italiano ancora in costruzione. Via XX Settembre con la chiesa di Santo Stefano, così come piazza Matteotti nel 1908 (all'epoca piazza Umberto), a parte l'assenza di auto (che, ovviamente, non è poco), non sono poi così cambiate. Piazza del Carmine, nel 1908, senza il mercato appare molto più grande. La foto di Boccadasse 1908, prima del turismo di massa e del diluvio universale dei selfie, ci fa capire in cosa consistesse il fascino “selvaggio” del borgo marinaro che tanto affascinò gli intellettuali di tutta Europa durante il loro Grand Tour. I cantieri dell'Allestimento Navi nel porto antico, fotografati nel 1920, fanno davvero riaffiorare un ricordo personale perché è proprio lì che in quegli anni lavorava mio nonno Giuseppe. Sembra appartenere, invece, a un altro mondo la foto del treno che attraversa piazza Caricamento nel 1910. Il “bello e orribile mostro” di carducciana memoria, simbolo assoluto della modernità (e dell'anarchia, Gucdni docet), trafigge il cuore della città e la trasforma definitivamente, trascinandola, volente o nolente, in un futuro che è il nostro passato.
Piazza Caricamento, Genova anni ‘10 del Novecento
Dagli Archivi Ansaldo quarantamila immagini
Le foto del calendario 2022 del Secolo XIX sono tratte dagli archivi della Fondazione Ansaldo e fanno parte di un patrimonio di quarantamila immagini digitalizzate e liberamente consultabili sul sito archivio.fondazioneansaldo.it. Con il progetto "Archimondi” la Fondazione Ansaldo ha voluto aprire le porte degli archivi storici e renderle accessibile in ogni momento e da ogni luogo.
Sono già consultabili online sei archivi storici che offrono una panoramica su tutte le attività imprenditoriali, industriali e culturali del Paese dalla fine del Settecento fino agli anni ’70 del Novecento. Questi si aggiungono alle quarantamila fotografie digitalizzate dal 2015 al 2021.
Gli archivi e le foto digitalizzate, offrono molteplici spunti di approfondimento su temi come le strategie imprenditoriali e le produzioni manifatturiere, il movimento operaio e lo sviluppo del welfare aziendale, le trasformazioni del paesaggio urbano, la storia della navigazione, il ruolo della donna nella società novecentesca, l’arte in fabbrica, il giornalismo italiano nonché i più importanti protagonisti dello scenario intellettuale del Novecento. Nello specifico, sono già stati digitalizzati: l’Archivio Flavia Steno e l’Archivio Giovanni Battista Ansaldo; le riviste “Civiltà delle Macchine”, “L’Ansaldino”, “Comigliano” e “Rivista Italsider”.
In edicola domani insieme al quotidiano
Immagini spettacolari. Per certi versi malinconiche e struggenti, perché raccontano una Genova che non c'è più. Per altri versi cariche d'orgoglio, perché dimostrano la grandezza delle città. Il calendario del 2022 sarà speciale per i genovesi. Che domani in edicola, insieme al Secolo XIX, troveranno fotografie meravigliose tratte dagli archivi della Fondazione Ansaldo.
Pescatori che riparano le reti sulla spiaggia, il transatlantico Rex pronto al varo a Sestri Ponente, un tram in via Corsica innevata, il lungomare di Nervi, il porto. Foto che da una parte indicano quanto la città sia cambiata, e dall'altra quanto certi scorci e persino certe abitudini degli abitanti siano simili. Il calendario è la strenna del Secolo XIX in regalo per i lettori. Storia, cultura e arte da una parte, informazione di qualità dall'altra.
Fondazione Ansaldo presenta il suo tredicesimo calendario, quest’anno dedicato ad “Archimondi”: il nuovo progetto di digitalizzazione che ha come obiettivo quello di rendere sempre più accessibile per tutti il patrimonio custodito dalla Fondazione.
Il calendario “Archimondi 2022” propone 12 tra gli archivi più significativi conservati da Fondazione Ansaldo. Le 24 immagini qui presenti provengono da alcuni fondi già digitalizzati, in parte o totalmente, e da altri che lo saranno in un prossimo futuro.
“Archimondi” è un percorso di digitalizzazione volto a rendere sempre più accessibile il patrimonio storico e culturale della Fondazione, che ha portato in questa prima fase alla pubblicazione on line di 6 tra gli archivi e le raccolte maggiormente consultati. Questi si aggiungono alle 40.000 fotografie digitalizzate dal 2015 al 2021 nell’ambito del progetto “Fotografia e Industria” e consultabili sul sito della Fondazione.
Se “Fotografia e Industria” aveva come obiettivo la salvaguardia, la gestione e la valorizzazione delle sole fonti fotografiche prodotte dal mondo dell’industria e del lavoro, “Archimondi” guarda invece agli archivi nella loro totalità, offrendo molteplici spunti di ricerca in merito alle tematiche più diverse, quali ad esempio le strategie imprenditoriali e le produzioni manifatturiere, le maestranze operaie e lo sviluppo del welfare aziendale, le trasformazioni del paesaggio urbano, la storia della navigazione, il ruolo della donna nella società novecentesca, l’arte in fabbrica, il giornalismo italiano nonché i più importanti protagonisti dello scenario intellettuale del Novecento. Una ricchezza di suggestioni che comunque non esaurisce lo straordinario patrimonio archivistico e foto-cinetecario custodito dalla Fondazione Ansaldo sin dal 1980, anno di apertura al pubblico dell’Archivio Storico Ansaldo.
I primi risultati e gli obiettivi futuri di questa nuova campagna di digitalizzazione sono stati presentati nel corso del convegno “Archimondi – Esperienze archivistiche digitali”, tenutosi presso la sede della Fondazione, Villa Cattaneo dell’Olmo, il 23 novembre 2021. Da tale data sono infatti disponibili on line i complessi documentari di Flavia Steno (giornalista per “Il Secolo XIX”), di Giovanni Battista Ansaldo e gli house horgan «Civiltà delle Macchine», «L’Ansaldino», «Cornigliano» e «Rivista Italsider».
Archivio Perrone 1871-1945
Archivio Ansaldo 1853-1980
Archivio Ilva 1882-1994
Disegni Tecnici 1856-1992
L’Emeroteca 1860–2021
Archivio Carmagnani 1927-1970
Archivio Zoncada 1948-1973
Archivio Costa 1920-1980
Archivio Giovanni Battista Ansaldo 1829-1998
Archivio Storico AMT 1873 - 1965
Archivio Campostano 1901-1960
Archivio Chierici 1935-1941
Il patrimonio storico e culturale della Fondazione Ansaldo è ora a disposizione di tutti e fruibile su una piattaforma open source al seguente link: archivio.fondazioneansaldo.it. “Archimondi”, questo il nome del progetto avviato da Fondazione Ansaldo, consiste infatti in una grande opera di digitalizzazione cominciata all’inizio di quest’anno per aprire le porte degli archivi storici e rendere accessibile in ogni momento e da ogni luogo la cultura identitaria dell’Italia. Da oggi sono dunque consultabili online sei archivi storici che offrono una panoramica su tutte le attività imprenditoriali, industriali e culturali del Paese dalla fine del settecento fino agli anni ’70 del Novecento. Questi si aggiungono alle 40mila fotografie digitalizzate dal 2015 al 2021 nell’ambito del progetto “Fotografia e Industria” e già consultabili sul sito della Fondazione.
Organizzare la propria memoria, per ogni azienda, è il primo passo per costruire quel patrimonio identitario che le consente di ricoprire un ruolo attivo e competitivo.
Gli archivi e le foto digitalizzate, dunque, offrono molteplici spunti di approfondimento in merito a temi come le strategie imprenditoriali e le produzioni manifatturiere, le maestranze operaie e lo sviluppo del welfare aziendale, le trasformazioni del paesaggio urbano, la storia della navigazione, il ruolo della donna nella società novecentesca, l’arte in fabbrica, il giornalismo italiano nonché i più importanti protagonisti dello scenario intellettuale del Novecento.
Nello specifico, sono già stati digitalizzati: l’Archivio Flavia Steno e l’Archivio Giovanni Battista Ansaldo; le riviste “Civiltà delle Macchine”, “L’Ansaldino”, “Cornigliano” e “Rivista Italsider”.
Tutelare e valorizzare questo specifico segmento della memoria collettiva vuol dire anche farlo uscire dai confini fisici degli archivi per consegnarlo alla collettività attraverso una ricchezza di suggestioni digitali. Con la consapevolezza che la digitalizzazione è una grande opportunità in termini di fruizione che in alcun modo si sostituisce all’esperienza della consultazione fisica dei volumi che fanno parte dello straordinario patrimonio archivistico e foto-cinetecario custodito dalla Fondazione Ansaldo sin dal 1980, anno di apertura al pubblico dell’Archivio Storico Ansaldo.
Archimondi è dunque un esempio virtuoso di digitalizzazione della cultura di impresa che si inserisce nel percorso avviato da Leonardo, tra i soci Fondatori di Fondazione Ansaldo, per una crescente digitalizzazione dei processi, dall’ingegneria alla produzione, come indicato nel piano strategico di crescita di lungo termine “Be tomorrow 2030”.
Archimondi, presentato con un convegno il 23 novembre nella sede della Fondazione Ansaldo a Villa Cattaneo dell’Olmo a Genova Un'occasione per raccontare lo stato dell’arte della digitalizzazione degli archivi in Italia con le testimonianze dei rappresentanti del mondo culturale, accademico e di Museimpresa, allo scopo di individuare insieme proposte e soluzioni capaci di creare valore a beneficio della tutela, conservazione e diffusione su larga scala degli archivi.
REX, il sogno azzurro - the blue riband
--- sulle onde dell’innovazione ---
Fondazione Ansaldo – Gruppo Leonardo presenterà al pubblico il prossimo 21 novembre alle ore 11.30 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci – Sala Conte Biancamano il libro «REX, il sogno azzurro – the blue riband», scritto da Flavio Testi, pubblicato e distribuito da Erga Edizioni.
L’evento, inserito all’interno del palinsesto di BOOKCITY Milano 2021, avrà come tema centrale l’innovazione. Prenderanno parte all’incontro il Direttore Generale del Museo, Fiorenzo Maria Galli, l’AD C-Way Costa Edutainment e Opera Laboratori Fiorentini Carla Sibilla, l’AD di Ansaldo Green Tech Daniela Gentile insieme al Direttore della Fondazione Lorenzo Fiori e l’autore.
Il libro, fortemente voluto e curato da Fondazione Ansaldo, è un omaggio al più grande transatlantico mai costruito in Italia, varato 90 anni fa presso i Cantieri Navali Ansaldo di Sestri Ponente e affondato l’8 settembre 1944 dopo 3 raid da parte degli aerei della Royal Air Force. Il transatlantico REX diventò leggenda con la vittoria del Nastro Azzurro per la più veloce traversata atlantica e, con il suo assurdo affondamento, si trasformò in mito che ancora oggi vive nella memoria collettiva.
Attraverso le oltre 250 pagine, con traduzione in inglese, è possibile ripercorrere la storia del REX tra inediti storici, dettagli tecnici e un ricchissimo apparato iconografico e audiovisivo, proveniente in massima parte dagli archivi di Fondazione Ansaldo, e altri materiali accessibili tramite QR Code per una visualizzazione sui propri dispositivi mobili (smartphone, tablet).
Milano, 21 novembre 2021 – Fondazione Ansaldo – Gruppo Leonardo presenterà al pubblico il libro «REX, il sogno azzurro – the blue riband», scritto da Flavio Testi e pubblicato e distribuito da Erga Edizioni. La presentazione si terrà presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci nella Sala Conte Biancamano, all’interno di una parte del transatlantico Conte Biancamano il cui ponte di comando col grande salone delle feste rappresenta uno dei pezzi più impressionanti del Museo.
Fondazione Ansaldo ha voluto e curato questo libro per celebrare i 90 anni del più grande transatlantico mai costruito in Italia – 51.060 tonnellate di stazza lorda per una lunghezza di 268 metri, una larghezza di 30 metri e un’altezza 37 metri, con 4 eliche e 4 motori capaci di una potenza di 140.000 cavalli –, varato il primo agosto 1931 nei Cantieri Navali Ansaldo di Sestri Ponente e affondato l’8 settembre 1944 dai razzi e siluri accanitamente lanciati dagli aerei della Royal Air Force nella solitudine e nel silenzio della baia di Capodistria, opposta geograficamente a quella dove era nato.
Il suo affondamento è stato l’ultimo atto di una vita operativa breve ma eccezionale, suggellata nell’agosto 1933 con la vittoria del Nastro Azzurro, grazie ad una traversata tra Europa e America di 4 giorni, 13 ore e 58 minuti. Il REX percorse le 3.181 miglia che separano Gibilterra dal Faro di Ambrose a una velocità media di 28,92 nodi, arrivando a destinazione con un giorno d’anticipo, un record che detenne per due anni. Ed è proprio a questa competizione che si riferisce il titolo del libro.
Ad essere eccezionale non è soltanto la sua storia, ma il transatlantico stesso, soprattutto dal punto di vista dell’innovazione, tema centrale dell’evento milanese, inserito nel programma di BOOCKCITY Milano 2021. Dopo gli interventi di saluto del Direttore Generale del Museo, Fiorenzo Galli, e quello introduttivo del Direttore della Fondazione, Lorenzo Fiori, si confronteranno l’AD C-Way Costa Edutainment e Opera Laboratori Fiorentini Carla Sibilla, l’AD di Ansaldo Green Tech Daniela Gentile e l’autore del libro Flavio Testi.
Il confronto sarà naturalmente incentrato sul REX, non soltanto prodotto dell’eccellenza raggiunta dalla cantieristica italiana degli anni ’30 ma già allora un prodotto mondo, precursore di quel Made in Italy che oggi è riconosciuto all’innovazione italiana, frutto di talento, qualità e “saper fare”.
Il REX utilizzava molte delle principali innovazioni scaturite dalle precedenti rivoluzioni industriali: il motore a vapore con turbine a 3 stadi di alta, media e bassa pressione con caldaie alimentate a nafta (quindi l’utilizzo del petrolio come fonte di energia); l’elettricità (in questo senso il REX è anche una grande macchina futurista); il telefono e le telecomunicazioni wireless via ponti radio tra le sponde dell’Atlantico. Petrolio – elettricità e telecomunicazioni a distanza si svilupparono alla fine del XIX Secolo ma dispiegarono la loro forza nel XX. L’innovazione si estendeva anche ai servizi di intrattenimento, palestre, piscine persino le cure termali e aria ionizzata a purificare gli ambienti.
Tutto questo poi diventò velocità: costruito e allestito in due anni, entrava in servizio nel 1932, era già concepito in una dimensione europea (le prove dei modelli di scafo nelle vasche navali tedesche e austriache, l’utilizzo dell’acciaio prodotto dalle fonderie Ansaldo con il metodo Martin-Siemens ecc…). Il REX era allora un esempio di globalizzazione realizzato secondo le tendenze internazionali per impressionare gli altri europei e gli americani. Il REX in quanto prodotto mondo esprimeva una civiltà, lo stile e la storia italiane. La civiltà del REX trovava la sua espressione nella dimensione del mondo viaggiante. E i segni distintivi di questa civiltà si trovavano tutti sulla nave. Innanzitutto l’idea che il viaggio aveva diversi aspetti: quelli dello status symbol (tantissimi personaggi famosi viaggiarono sul REX) quello del turismo, quello del viaggio per “cercare fortuna” o delle famiglie ebraiche per fuggire alle persecuzioni razziali. Questo si notava nella struttura delle 4 classi, tutte curate e organizzate per offrire il massimo comfort per i passeggeri: la terza classe corrispondeva alla prima classe delle navi concorrenti. E intorno alle classi c’era l’equipaggio: il lavoro come struttura indispensabile per azionare la civiltà, non solo con grande professionalità marinara ma anche per i servizi di ristorazione e alberghieri. Sul REX si praticavano gli sport nelle palestre, sul ponte attrezzato e nelle piscine, soprattutto alcuni di quelli che sono oggi tra i protagonisti delle Olimpiadi Moderne e che, in quegli anni, si affermavano come evento di interesse mondiale. Sul REX c’era l’informazione: ogni giorno si stampava il giornale, perché il XX Secolo era il secolo dell’opinione pubblica e delle notizie “veloci”. Sul REX c’era la cultura: una biblioteca fornitissima e cosmopolita, con oltre 2000 volumi in diverse lingue. Sul REX c’era lo spettacolo: il teatro, la proiezione di film e documentari, la musica delle orchestre, i grandi divi-passeggeri che si esibivano. Sul REX c’era la bellezza degli interni a disposizione di tutti, con arredi realizzati dal talento creativo e stile italiani, oltre le gallerie dei negozi con prodotti di qualità Made in Italy.
Tra le oltre 250 pagine del libro è quindi possibile leggere, in italiano e inglese, di come sia nato questo mito della cantieristica, che da 90 anni è sempre sinonimo di eccellenza e orgoglio italiani, e tante altre storie. Fondazione Ansaldo ne custodisce molta della memoria e sulla memoria custodita lavora plasmandola per farne emergere i contenuti e messaggi valoriali di grande attualità ma anche in prospettiva futura. Il volume, con sovra-copertina poster, stampato e distribuito da Erga Edizioni, è in vendita presso il circuito delle librerie su tutto il territorio nazionale al prezzo di 25 euro e presso le principali piattaforme on-line.
Il Conte Biancamano, varato nel 1925, fu la prima nave passeggeri riallestita dall'Italia nel dopoguerra. I concetti e gli studi applicati per il suo riallestimento servirono da esempio per le successive realizzazioni. Il transatlantico fu completamente rinnovato anche nei suoi interni con apporti decorativi affidati ad affermati artisti (Campigli, Sironi, Crippa per la pittura, Pulitzer e Giò Ponti per le decorazioni e l'arredamento). Di Marcello Mascherini erano le sculture tra le quali quella dell'ampio soffitto che ornava il salone delle feste raffigurante il mito di Giasone e del vello d'oro.
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Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo è un ente che opera da oltre 40 anni nel recupero, tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale rappresentato dai fondi archivistici, fotografici e filmici rappresentativi di memorie imprenditoriali, industriali, tecnologiche e comunicative, in particolare di quelle aziende che hanno operato sul territorio ligure. Il patrimonio della Fondazione rappresenta una memoria storica collettiva di valore nazionale, vasta e preziosa. Abbraccia una fascia temporale che parte dalla metà dell’Ottocento e arriva fino ai primi anni Duemila. Numericamente conta oltre 100 fondi archivistici tra propri o affidati da terzi, raccogliendo materiali documentali, fotografici e filmici oltre ad alcuni cimeli e manufatti d’epoca per oltre 60.000 unità archivistiche, più di 800.000 immagini e circa 5.300 filmati in originale, nonché 300 ore di registrazioni di fonti orali.
Erga Edizioni nasce nel 1950 col nome “Le tre caravelle” e diventa "Erga" nel 1964. Sin dalla sua fondazione ha scelto di essere distribuita a livello nazionale. Ad oggi ha pubblicato oltre 2500 titoli. Collabora con Enti, Associazioni e Università in tutta Italia. Ha sviluppato con la start-up Vesepia i libri interattivi e polisensoriali, che permettono tramite una APP di fruire di realtà aumentata e di immagini e video 3D.
Flavio Testi è un ingegnere genovese appassionato di storia della marineria mondiale. Il nonno Corrado e il padre Metello erano dipendenti Ansaldo e parteciparono alla costruzione del transatlantico REX per le parti propulsive ed elettriche. Entrambi presero parte alle prove in mare e Metello Testi rimase imbarcato per tutta la vita operativa del REX (dal 1932 al 1940) in qualità di ufficiale della centrale elettrica e anche come violinista nell’orchestra di bordo. L’Autore è stato membro della Titanic Historical Society ed è associato al Laboratorio di Storia Marittima e Navale del DASF presso l’Università di Genova.
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci nasce il 15 febbraio 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi guidati dall’ingegner Guido Ucelli e con l’appoggio delle istituzioni. Il nome di Leonardo da Vinci accompagna il Museo dalla sua inaugurazione, avvenuta con una grande mostra che ne celebrava il cinquecentenario della nascita. L’obiettivo generale del Museo è concorrere a sviluppare la “cittadinanza scientifica”, cioè il complesso di conoscenze e competenze utili per comprendere e poter discutere le implicazioni e le interazioni della scienza e della tecnologia sulla vita quotidiana e le loro interazioni con altri settori del sapere e della società. L’idea del fondatore, l’industriale milanese Guido Ucelli, era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse “il divenire del mondo” a partire da uno sguardo di unità della cultura. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico scientifica ancora oggi ispira il piano strategico di sviluppo dell’Istituzione.
Contatti
Rif. Fondazione Ansaldo
Tel. 010 859 4130
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Sito: www.fondazioneansaldo.it
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Il 6 e 7 novembre 2021, in occasione della XX Settimana della Cultura d’Impresa, Fondazione Ansaldo ha organizzato una due giorni di visite guidate, che ha registrato il tutto esaurito grazie ad un tour unico tra gli oltre 100 fondi archivistici conservati presso Villa Cattaneo dell’Olmo, alla scoperta dei valori socio-culturali generati dal mondo del lavoro e non solo.
Quest’anno la Settimana della Cultura d’impresa compie 20 anni mentre l’anno scorso li ha festeggiati Fondazione Ansaldo, nata nel 2000 a vent’anni esatti di distanza dalla costituzione dell’Archivio Storico Ansaldo, primo archivio d’impresa in Italia che col tempo è diventato luogo di concentrazione degli archivi delle imprese liguri.
Fondazione Ansaldo
Villa Cattaneo dell’Olmo, Corso F.M. Perrone 118, 16152, Genova, Italia
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