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Sono un untore
Francesco Barontini – International Campaign Leonardo Elicotteri
Sono un untore. Un runner, quelli che son stati infamati, su cui son piombati i pubblici strali di Sindaci e Presidenti di Regione. Uno di quelli che veniva redarguito dalle persone alle finestre “Sta’ a casa!”, quando andava bene…ebbene si, non ho mai smesso di correre, da solo, come sempre, col sole, col freddo e con la pioggia. Anche durante questo lockdown non ho mai smesso. E, per fortuna, non son stato mai “beccato”. Correre mi rilassa e mi aiuta a pensare.
E’ come se si creasse una parentesi nella mia giornata, come se si liberasse uno spazio tutto mio, col tempo che si dilata, che conti ed ascolti i battiti del cuore ed il ritmo dei tuoi passi, una specie di isolamento, di quarantena da me stesso. E la mente viaggia…
Nella “call” di oggi si è parlato del mercato polacco, delle nostre opportunità commerciali e dei contratti recentemente acquisiti anche grazie alla presenza industriale che abbiamo nel paese ed allora, proprio durante la mia corsa, mi son tornate a mente le iniziative dell’Ansaldo in quel paese.
Carri ferroviari a 2 assi per trasporto carbone commissionati all’Ansaldo dal Governo Polacco
Oggi diremmo che si trattava di una JV, l’accordo con l’azienda Plage i Laśkiewicz per costruire su licenza gli Ansaldo A.1 Balilla. Vicino Lublino, vicino quindi a Zwidnik, dove ha sede il nostro stabilimento.
Nel 1919, quando in una Europa devastata dalla 1° guerra mondiale imperversava la febbre spagnola, la Polonia si apprestava a combattere la sua guerra d’indipendenza contro la Russia ed i Balilla furono assai utili. Italia e Polonia… l’inno nazionale polacco fu composto ed eseguito per la prima volta a Reggio Emilia – la città del tricolore – siamo nel 1797 e tra le truppe polacche al seguito di Napoleone, ispirato dal clima eroico del momento, c’ è anche il tenente di cavalleria Jozef Wybicki che compone una mazurka che esalta i valori della patria lontana e parla dell’Italia che langue in condizioni simili. Esattamente 50 anni dopo Mameli scrive “Fratelli d’Italia”. Caso unico nel mondo di due paesi che si citano a vicenda nei loro rispettivi inni nazionali: “Già l'Aquila d'Austria/Le penne ha perdute/Il sangue d'Italia/Il sangue Polacco/Bevé, col cosacco/Ma il cor le bruciò” e poco prima, quasi profetico “I bimbi d'Italia/Si chiaman Balilla”. Con le analogie e le suggestioni, anche storiche, che ci legano alla Polonia mi son fermato qua. Il cancello del giardino mi richiamava al presente, mi chiudeva la parentesi.
Velivolo biplano SVA Balilla e linea di produzione
Oggi però in quest’Italia finalmente imbandierata per qualcosa che non sia una partita di calcio della nazionale mi piace ricordare che anche in quelle condizioni difficili l’imprenditoria e la sapienza italiane riuscivano, un passo dopo l’altro, ad aprirsi nuovi mercati, a promuovere iniziative industriali con tenacia e sagacia. Non abbiamo mai smesso.
Ci sono molte metafore che si possono fare con la corsa e forse una di queste ha proprio a che fare con l’hashtag #celafaremo di questa serie di contributi. La corsa, come la progettazione, lo studio, l’intraprendere, è, prima di tutto, una disciplina mentale. Non ho ancora mai fatto una maratona completa, mi stavo preparando per quella di Firenze lo scorso novembre, ma poi una fastidiosa infiammazione ai tendini mi ha bloccato. Mi dicono che verso il trentesimo chilometro quando le gambe iniziano a dare segni di cedimento, devi restare concentrato, un passo dopo l’altro, un passo dopo l’altro… credo che per farcela dovremo tutti iniziare a sviluppare questa capacità.
Immagini della Fototeca Ansaldo
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