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La Compagnia di San Paolo
di Elisabetta Ballaira
È il 1563 e, a Torino, un piccolo gruppo di cittadini dà avvio a quel percorso che portò secoli dopo alla costituzione della Compagnia di San Paolo. Percorso avviato con intenti volti ad aiutare i più bisognosi, mai abbandonati nel corso della lunga storia. Vennero istituite numerose Opere di carità, alle quali si affiancarono la gestione sia del Monte di pietà gratuito che quello a interessi. È da quest’ultimo che si deve l’avvicinamento al mondo bancario, sfociato nel 1932 con la costituzione dell’Istituto di credito San Paolo.
Un dualismo, quello tra attività di aiuto sociale e attività bancarie, lodevolmente sinergico, culminato nel 1991 con la creazione dell’Istituto San Paolo di Torino S.p.A. per le questioni economiche e la denominazione di Compagnia di San Paolo per le attività di utilità sociale.
Questo è il racconto del direttore esecutivo della Fondazione 1563, ente strumentale della Compagnia di San Paolo e fondazione culturale specializzata nel sostegno alla ricerca nel campo delle discipline umanistiche. Un altro bel racconto, con belle testimonianze fotografiche, che vi invitiamo a leggere per scoprire una storia di impegno e lavoro per costruire il bene comune lunga oltre 5 secoli.
Le prime costituzioni della “Confraternita della cattolica fede in Torino”,
18 aprile 1563, pagina iniziale
La Confraternita (1563-1852)
La storia della Compagnia di San Paolo ha inizio nella Torino cinquecentesca, quando il 25 gennaio 1563 sette cittadini torinesi fondarono la Compagnia della Fede Cattolica sotto l’invocazione di San Paolo, con il duplice scopo di soccorrere la popolazione gravata dal degrado economico – attraverso la raccolta di elemosine e l’assistenza domiciliare – e di arginare l’espansione della riforma protestante.
Verso la fine del Cinquecento la confraternita fondò le prime Opere (oggi diremmo istituzioni) di carattere sociale e umanitario: il Monte di pietà cittadino nel 1579, che erogava piccoli prestiti in cambio di un pegno e, nel 1589, con l’avvio dell’assistenza femminile, la Casa del soccorso, destinata all’ospitalità e all’educazione delle fanciulle più povere. Nel 1595 fu costituito l’Ufficio Pio con il compito di gestire tutta l’attività assistenziale della Compagnia: sussidi a decaduti, a malati e a mendicanti; servizi religiosi; assegnazione di doti alle ragazze ospiti della Casa del soccorso e pagamento delle rette. Più tardi, nel 1683, fu fondata la Casa del deposito che accoglieva donne vittime di sfruttamento e violenza.
In seguito la Compagnia di San Paolo contribuì anche all’istituzione del Collegio dei nobili convittori, destinato all’educazione dei giovani delle classi abbienti, e all’Albergo di virtù che avvicinava i mendicanti al lavoro attraverso la meccanica e la manifattura (in accordo con il disegno ducale che introduceva in Piemonte la lavorazione della seta). A metà Seicento la confraternita promosse la creazione dell’Ospedale di carità, collaborando sia alla direzione sia al finanziamento e, nel secolo successivo, finanziò la creazione dell’Ospedale dei pazzi.
Nel corso del XVII secolo la Compagnia consolidò la propria struttura organizzativa e il proprio ruolo nella società, con un’intensa attività finanziaria culminata nell’assunzione dell’amministrazione del debito pubblico nel 1653: il Monte della fede, affidato al Monte di pietà. Alla fine del Settecento anche la Compagnia subì l’influenza generale della crisi e durante il governo repubblicano francese perse la gestione delle Opere e il possesso del patrimonio fino a essere soppressa, nel 1802 e sostituita con organi di nomina pubblica che tuttavia riuscirono ad assicurare una continuità con l’esperienza precedente.
Con la Restaurazione la Compagnia fu reintegrata e le sue attività vennero ampliate: assunse la gestione del Monte di pietà a interessi oltre a quella del Monte di pietà gratuito e, mentre riprendevano le attività dell’Ufficio Pio, tra il 1824 e il 1851 alla Compagnia fu affidato anche il servizio sanitario per i poveri di Torino che comprendeva, oltre alle cure mediche di base, l’assistenza farmaceutica e le cure specialistiche.
Libro mastro delle Opere Pie di San Paolo, copertina
Le Opere Pie di San Paolo (1853-1932)
Con l’avvento dello stato liberale e in particolare con un decreto del 1853, Vittorio Emanuele II restringeva l’attività della Compagnia alle pratiche religiose e affidava il patrimonio e la gestione delle attività assistenziali e creditizie a un consiglio di nomina pubblica: le Opere Pie di San Paolo (successivamente Istituto di San Paolo). Il nuovo ente sviluppò l’attività bancaria attraverso il Monte di pietà: già nel 1879, Giovanni Giolitti (allora commissario regio delle Opere Pie di San Paolo) lo descriveva come una banca a tutti gli effetti. Poco più di una quarantina d’anni dopo, nel 1923, il Monte di pietà otteneva il riconoscimento della prevalente attività creditizia rispetto a quella pignoratizia.
Nel 1867 l’istituto assumeva l’esercizio del Credito fondiario, avvenimento che inaugurò un importante settore di attività. Durante gli anni dello sviluppo industriale di Torino, il San Paolo iniziò a sostenere i comuni mediante prestiti pubblici e a partecipare ai nuovi organismi finanziari come il Consorzio sovvenzioni su valori industriali, l’Istituto federale per il credito agrario in Piemonte e il Consorzio nazionale per il credito agrario di miglioramento. Nel 1931, uscito indenne dalla grande crisi degli anni venti, l’Istituto fu in grado di rilevare i depositi della Banca Agricola Italiana in Piemonte e in Liguria, estendendo la propria attività oltre i confini della città e ottenendo, nel 1932, lo statuto di Istituto di credito di diritto pubblico.
Parallelamente al settore creditizio, proseguiva anche l’attività dell’Ufficio Pio e dell’Educatorio Duchessa Isabella (il nome dell’istituto che, dal 1883, unificava le Case del soccorso e del deposito) che impartiva alle giovani un’educazione completa, e che nel 1899 avviò i primi corsi di formazione per le insegnanti.
Educatorio Duchessa Isabella, allieve e corpo dicente nel giardino dell’Istituto, 1912.
L'Istituto di Credito (1932-1991)
Con il rilievo dei depositi della Banca Agricola Italiana, nel 1931 l’Istituto estese la propria struttura al Piemonte e alla Liguria e nel 1932 ottenne lo statuto di Istituto di credito di diritto pubblico e la nuova denominazione Istituto di San Paolo di Torino.
Agli inizi del ventesimo secolo, negli anni del decollo industriale di Torino, il San Paolo, oltre a sostenere, mediante prestiti al Comune e alla Provincia, lo sviluppo delle infrastrutture e la municipalizzazione dei servizi essenziali, finanziò la costituzione dell’Istituto delle case popolari (1907) e intervenne direttamente nel campo dell’istruzione operaia e tecnica. Inoltre, ebbe un ruolo importante nella costruzione della nuova sede dell’Ospedale Maggiore alle Molinette, ultimata nel 1935.
Alla fine del 1991, nel quadro normativo introdotto dalla Legge “Amato-Carli”, la banca prese la forma giuridica di società per azioni, l’Istituto Bancario San Paolo di Torino S.p.A., mentre l’attività di utilità sociale assumeva – in omaggio alla sua storia – la denominazione di Compagnia di San Paolo. Oggi la Compagnia è una fondazione di diritto privato, retta da un proprio Statuto adottato nel marzo 2000.
Per approfondimenti:
http://www.fondazione1563.it/libri-arte-cultura-storia/
http://archiviostorico.fondazione1563.it/
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