#Storiedaraccontare
Il legame tra Carmagnani, Genova e l’Europa? … questione di chimica!
di Emilio Carmagnani
È il 1904 quando Attilio Carmagnani fonda a Genova l’omonima ditta, inizialmente per la vendita al dettaglio di prodotti chimici, estendendosi rapidamente negli anni ’20 ai carburanti, ai lubrificanti, all’essenza di trementina ed al carburo di calcio, tutti con propri marchi.
Gli anni ‘60 rappresentano un periodo di svolta. Videro infatti una profonda riorganizzazione delle attività e dell’assetto azionario, distaccandosi dal mondo petrolifero per focalizzarsi sulla chimica e fondendo le due società in essere nell’attuale ragione sociale: Attilio Carmagnani “AC” S.p.A.
Ma furono gli anni ‘80 ad essere i protagonisti della massima espansione dell’azienda con l’integrazione verticale della supply chain dei prodotti chimici sfruttando le capacità del proprio deposito di Genova quale hub di grandi lotti in arrivo via mare da valorizzare e distribuire capillarmente attraverso i depositi di Milano, Torino e Roma.
Nel 2010 subentra la quarta generazione che rilancia ulteriormente le attività, forti della lunga tradizione, esperienza e credibilità acquisite in oltre cento anni di ininterrotta attività, affermandosi quale importante anello di congiunzione tra il mercato italiano e l’industria chimica mondiale. Un’altra bella storia di capitalismo familiare d’impresa che continua nel tempo. Buona lettura.
Sede di Genova
Attilio Carmagnani aveva 19 anni quando nel 1904, da poco trasferito dalla provincia di Verona, fondò a Passo Nuovo, nel porto di Genova, una ditta individuale per la vendita al dettaglio di prodotti chimici tra cui il petrolio illuminante che veniva utilizzato nelle lampade.
Trainata dallo sviluppo del tessuto industriale, la crescita dell’attività fu rapida e i volumi al dettaglio diventarono presto volumi all’ingrosso. Nel giro di un decennio Attilio trasformò la propria attività da business to consumer a business to business. Nel 1913 venne inaugurata la Filiale con deposito di Milano, nel 1919 quella di Torino a cui seguirono altri due depositi, a Biella e Chivasso. Genova era il punto in cui convergevano tutte le importazioni, la sede di Passo Nuovo e altri due magazzini a Sampierdarena lasciarono il posto, nel 1924, a un nuovo deposito a Cornigliano, raccordato alla linea ferroviaria. L’attività si estese inoltre ai carburanti, ai lubrificanti, all’essenza di trementina ed al carburo di calcio commercializzati con i propri marchi.
I marchi storici dei prodotti Carmagnani.
Negli anni trenta il successo dell’azienda è legato, sul lato degli acquisti, ad accordi commerciali con marchi storici dell’industria come Terni e Liquigas e, sul lato delle vendite, a un portafoglio di più di 800 clienti raggiunti tramite una distribuzione capillare che andava dalle piccole attività commerciali - farmacie, officine meccaniche, mobilifici, cantieri di riparazioni navali e concerie -, fino ai grandi nomi della storia industriale del nostro Paese come Ansaldo, Odero-Terni-Orlando, Fiat, Edison, AFL Falck, Pirelli, Ilva.
Nello stesso periodo entrarono in azienda anche i due figli di Attilio, nel frattempo diventato Commendatore: Ernesto ed Emilio. Come nelle migliori famiglie, al primogenito Ernesto, fu affidata la gestione della filiale più importante, quella di Milano, a Emilio quella di Torino.
Nell’imminenza della seconda Guerra Mondiale, con la cessione dell’impianto di Cornigliano e la realizzazione di un’apprezzabile plusvalenza, venne acquistata a Multedo di Pegli un’area quattro volte più estesa per costruire un nuovo impianto di stoccaggio, un deposito costiero. Questo investimento fu un passaggio chiave nella storia della società perché con esso l’azienda conquistò l’accesso al mare e alle infinite rotte che vi si possono disegnare.
Con la realizzazione del nuovo impianto, alla tradizionale attività commerciale, venne affiancata quella logistica che offriva servizi di stoccaggio sotto una nuova ragione sociale, Attrezzature Carburanti “AC” S.p.A.
Realizzazione dei serbatoi a Multedo, una sala pompe, molo accosto delle navi
Negli anni successivi l’azienda sviluppò anche la rete di distributori stradali con il marchio “AC” che arrivò a contare un centinaio di punti vendita tra Liguria, Piemonte e Lombardia. A gestire questa fase di espansione nel dopoguerra fu Emilio, nato a Genova nel 1909 e laureato in Economia e Commercio. Dopo aver gestito le filiali di Torino e Milano - a seguito della scomparsa del fratello Ernesto nei cieli di Albania durante il conflitto mondiale - Emilio Carmagnani tornò a Genova dove assunse la Direzione Generale e seguì la realizzazione del nuovo deposito costiero. Nel corso della sua vita lavorativa ricoprì numerose cariche: consigliere e vicepresidente dell’Unione Petrolifera, consigliere dell’Associazione Italiana Commercio Chimico, membro fondatore dell’ALCE, membro del Comitato di Vigilanza della Banca popolare di Novara e del Consiglio di Reggenza della Banca d’Italia della sede di Genova.
Nel 1962, Emilio fece entrare in azienda il nipote Giorgio Bonetti, figlio della sorella Dina; classe 1939, laurea in Economia e Commercio. Oltre all’inserimento della terza generazione, gli anni ‘60 videro una profonda riorganizzazione delle attività e dell’assetto azionario. Per far fronte all’uscita di un ramo della famiglia (la vedova di Ernesto) venne venduta la rete di distributori all’A.P.I., avviando così il processo di distacco dal mondo petrolifero per focalizzarsi sul settore della chimica. Nel 1967 le due società, Attrezzature Carburanti “AC” S.p.A e la commerciale Attilio Carmagnani s.a.s, vennero fuse per dare vita all’attuale ragione sociale: Attilio Carmagnani “AC” S.p.A.
Nel 1970 Giorgio Bonetti diventò direttore commerciale e, grazie alla sua mente brillante e agli studi fatti negli Stati Uniti, orientò da subito le attività aziendali al mercato del trading internazionale. Questo percorso portò nel 1975 a creare una partnership con i produttori Libici di metanolo, grazie alla quale l’azienda diventò nei primi anni ‘80 market leader nel Mediterraneo.
Negli stessi anni entrò in azienda il figlio di Emilio, Attilio Carmagnani, classe 1945, laurea in Economia e Commercio e oggi Presidente del Consiglio di Amministrazione. Dopo aver conseguito numerosi successi sui campi di regata, dedicò la sua carriera dapprima alla gestione operativa del deposito e delle filiali, successivamente allo sviluppo di una nuova terza attività, quella delle analisi chimiche merceologiche.
Giorgio Bonetti diede lustro all’azienda anche attraverso il personale impegno in campo associativo che lo portò ai vertici delle associazioni nazionali ed internazionali di categoria. Fu presidente dell’ASSICC (Associazione Italiana Commercio Chimico), di ICCTA (International Council Of Chemical Trade Associations), della Fecc (Federazione Europea Commercio Chimico) e della FETSA (Federation of European Tank Storage Associations).
Giorgio Bonetti, FECC award, 2011
Gli anni ‘80, furono quelli di massima espansione. L’azienda, abbandonato definitivamente il settore petrolifero, si era integrata verticalmente nella supply chain dei prodotti chimici. Aveva una forte presenza nei mercati di trading internazionale, sfruttava la capacità del proprio deposito di Genova per concludere l’acquisto di grandi lotti in arrivo via mare che venivano poi valorizzati al meglio grazie ad una distribuzione capillare realizzata attraverso i depositi di Milano, Torino e Roma. Si contavano circa 130 dipendenti, 50 agenti ed un fatturato che andava oltre i 40 miliardi di lire.
Il deposito costiero nel 1981
Nel 1989 scomparve Emilio e l’anno seguente, Giorgio Bonetti venne nominato Amministratore Delegato. Gli anni ‘90 furono difficili poiché seguirono a un grave incidente, avvenuto nel 1987 nel deposito costiero, che ebbe pesanti ripercussioni. Per fare fronte alla difficile situazione economica e finanziaria che ne scaturì, vennero vendute le filiali di Milano, Torino e Roma, si rinunciò alla distribuzione al dettaglio di prodotti chimici commercializzati col proprio marchio (tra cui l’Essenza di Trementina San Giorgio e l’Acquaragia Tre Stelle Pino) e si puntò unicamente sul trading integrato con l’attività di deposito costiero.
I prodotti a marchio AC.
Da questo downsizing l’azienda ne uscì molto indebolita, soprattutto sul fronte commerciale. La gran parte dei 30 dipendenti erano in forza nell’impianto di deposito costiero e negli uffici amministrativi. In questi anni Attilio si dedicò allo sviluppo del business delle analisi merceologiche acquisendo un laboratorio concorrente (TecnoERG Ricerca Applicata) e fondando nel 1994 la “Analisi & Controlli”, società ancora oggi controllata dalla Carmagnani con sede nel complesso di Multedo, che attraverso propri laboratori svolge tutti i controlli qualitativi sui prodotti in transito e integra la value proposition dell’azienda.
Negli anni successivi, il clima di precarietà ed incertezza scaturito da innumerevoli progetti di delocalizzazione e rilancio (mancato) del deposito costiero non giovarono all’attività che nel 2008 era ridotta ai minimi termini: 8 milioni di fatturato e 20 clienti attivi, in gran parte rivenditori. Nel 2010, con Giorgio Bonetti Amministratore Delegato e Attilio Carmagnani Presidente, avviene l’ingresso della quarta generazione:
Irene Bonetti, figlia di Giorgio, classe 1966, laurea in Scienze della Comunicazione e Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano con una pluriennale esperienza nell’ambito internazionale di progetti di innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico a livello regionale, nazionale e comunitario;
Antonio Ernesto Rossi, nipote di Emilio Carmagnani, classe 1969, studi in ingegneria e già cofondatore ed amministratore di Sistemi Integrati Sicurezza, azienda attiva nei settori dell’informatica, della videosorveglianza e dell’automazione;
Emilio Carmagnani, figlio di Attilio, classe 1984, laurea in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi, master post graduate in finanza all’Università di Berkeley ed una prima esperienza lavorativa in una società di consulenza nel mondo del private equity.
Antonio Ernesto Rossi, Irene Bonetti, Emilio Carmagnani nel 2010
Inizia quindi l’attuale percorso di rilancio dell’attività che, facendo leva sui punti di forza della storia aziendale, promuove la capacità di gestire la logistica primaria - dalle raffinerie al deposito costiero - e secondaria - dai serbatoi agli stabilimenti dei clienti - attraverso un servizio di consegne puntuali con massima attenzione alla sicurezza ed agli standard qualitativi dei settori di impiego. L’offerta è rivolta non solo al mondo dei distributori, ma anche ai consumatori finali che operano nei più svariati settori industriali: farmaceutico, delle vernici, alimentare, agrotecnico, aerospaziale, etc.
A seguito della scomparsa di Giorgio Bonetti nel 2017, Emilio Carmagnani assume la carica di Direttore Generale, Irene Bonetti di Direttrice del Deposito Costiero e Antonio Rossi ICT Manager. Attilio Carmagnani è Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Oggi l’azienda, con più di 100 clienti, genera un fatturato superiore ai 25 milioni di euro e, oltre dei tradizionali prodotti chimici, si occupa anche di prodotti green provenienti da processi di economia circolare.
Campionatore automatico, strumentazione Analisi & Controlli
Non solo, la Società ha saputo rimodernare il proprio impianto rendendolo compatibile con il territorio e creare presso le proprie strutture le condizioni per la nascita di un vero e proprio hub a supporto del comparto chimico e dei fluidi funzionali. Presso la sede di Multedo oggi operano, oltre al già citato laboratorio hightech di analisi merceoligiche, tre società di ispezione internazionali, uno spedizioniere doganale, una carpenteria metallica ed una società di informatica. Più di 60 persone altamente specializzate, qualificate e costantemente formate sui temi della sicurezza.
Veduta aerea del Porto Petroli, sulla destra la banchina occidentale dove sbarcano i prodotti destinati al deposito costiero della Carmagnani
Lo sforzo di innovare un’attività storica è testimoniato dalla recente partecipazione a Infrastress, un progetto di ricerca Horizon 2020 finanziato dalla Commissione Europea. L’azienda è stata selezionata come unica realtà in Italia per testare soluzioni innovative messe a punto da 20 centri di ricerca di 11 paesi europei per migliorare la sicurezza e la resilienza ad eventi incidentali.
Ufficio operativo del deposito costiero, sistema radar dei livelli nei serbatoi
La vocazione al commercio internazionale, tratto distintivo della società fin dai suoi albori, è stata impiegata in un anno difficile come il 2020 per fare arrivare in Italia le materie prime impiegate per produrre i prodotti igienizzanti utilizzati per limitare la diffusione del virus Covid19. Da Genova sono transitati alcoli provenienti dagli Stati Uniti, dalla Korea, dalla Cina dalla Romania e dalla Spagna oltre agli altri abituali prodotti provenienti dall’India, dall’Azerbaijan, da Israele e Portogallo.
Una storia lunga 117 anni che si intreccia con quella di Genova, in una continua trasformazione per adeguarsi ai tempi ed al mercato.
Fondazione Ansaldo
Villa Cattaneo dell’Olmo, Corso F.M. Perrone 118, 16152, Genova, Italia
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