Per il calendario 2022, distribuito gratuitamente, il Secolo XIX ha scelto le foto di Fondazione Ansaldo per raccontare la Genova del Novecento.

Piaza De Ferrari Genova anni 10 del Novecento

Piaza De Ferrari, Genova anni ‘10 del Novecento

Il calendario è stato presentato sul gionale il 21 dicembre 2021 con l’articolo di Giuliano Galletta e sarà distribuito in omaggio domaini in edicola insieme al quotidiano.

Quando si sfoglia un album di famiglia, con le foto di nonni, bisnonni, cugini eccentrici e ante­nati avventurosi, si no­tano le differenze - vesti­ti e pettinature antiqua­te, sguardi attoniti o sussiegosi - ma si cercano anche quelle somiglian­ze che il gioco della ge­netica ripropone con ca­suali salti generaziona­li. Ogni foto porta poi con sé un ricordo, una storia, un capitolo del romanzo fami­liare, contribuendo a riscriver­lo in continuazione. Non cre­do che i meccanismi del­la memoria funzionino in modo molto diverso quando l'album riguar­da una città, in questo caso Genova. Le 12 foto, provenienti dagli ar­chivi della Fondazione Ansaldo, raccolte nel ca­lendario 2022, che Il Secolo XIX dona ai suoi let­tori, rappresentano un frammento della lunga storia della nostra città, dagli albori del Nove­cento agli anni Trenta, riescono a mettere in moto una macchina della me moria, al tempo stesso individuale e collettiva. Strade, piazze, treni, radi passanti (tutti rigorosamente con il cap­pello in testa) e cantieri navali sono lì, contem­poraneamente vicini e lontanissimi, reperti storici capaci, però, di interrogarci anche sul nostro presente. Ro­land Barthes nel suo ca­polavoro dedicato alla fotografia, “La camera chiara”, racconta co­me, riordinando vec­chie immagini, dopo la morte della madre, scopre una sua foto all'età di cinque anni: «Osser­vai la bambina e finalmente ri­trovai mia madre. La luminosità del suo viso, la posizione in­genua delle sue mani... tutto ciò aveva trasformato la posa fotografica in quel paradosso insostenibile che lei aveva so­stenuto per tutta la vita: l’affer­mazione di una dolcezza». An­che una città è un organismo vivente e forse anche il suo se­greto può essere scoperto, con un po' di attenzione e di sensi­bilità, in una semplice inqua­dratura. Come ha scritto Italo Calvino: «La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto ne­gli spigoli delle vie, nelle gri­glie delle finestre, negli scorri­mano delle scale, nelle anten­ne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmen­to rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgo­le». La foto del Rex (quello im­mortalato in Amarcord di Fellini come immagine a metà stra­da tra (onirico e il tecnologi­co) riprende il transatlantico nel 1931, poco prima del va­ro, con le facciate dei palazzi che si riflettono sullo scafo, è forse una delle più cariche di un significato storico ma an­che di un collegamento con il presente.

 Piaza De Ferrari Genova anni 10 del Novecento

Il Rex pronto per il varo, Cantiri NavaliAnsaldo di Sestro Ponente, Genova 1931

Il passato industria­le e operaio si riflette, si con­fronta, forse si scontra, con la vita della città, in un corto cir­cuito di straordinaria attuali­tà. La foto dello scomparso Vi­co dritto Ponticello (1908) ci rammenta la stagione degli sventramenti, ini­ziata negli anni Trenta e proseguita fino ai Ses­santa, dove mito del progresso e speculazio­ne si mescolarono peri­colosamente. Piazza De Ferrari, dove nel secondo Novecento si svolgeranno le grandi manifestazioni popola­ri e democratiche, è fo­tografata nel 1912, sen­za fontana (installata nel 1936) e con il palaz­zo del Credito italiano ancora in costruzione. Via XX Settembre con la chiesa di Santo Ste­fano, così come piazza Mat­teotti nel 1908 (all'epoca piaz­za Umberto), a parte l'assenza di auto (che, ovviamente, non è po­co), non sono poi così cambiate. Piazza del Carmine, nel 1908, sen­za il mercato appare molto più grande. La fo­to di Boccadasse 1908, prima del turismo di massa e del diluvio uni­versale dei selfie, ci fa capire in cosa consistes­se il fascino “selvaggio” del borgo marinaro che tanto affascinò gli intel­lettuali di tutta Europa duran­te il loro Grand Tour. I cantieri dell'Allestimento Navi nel porto antico, fotografati nel 1920, fanno davvero riaffiora­re un ricordo personale perché è proprio lì che in quegli anni lavorava mio nonno Giuseppe. Sembra appartenere, in­vece, a un altro mondo la foto del treno che at­traversa piazza Carica­mento nel 1910. Il “bel­lo e orribile mostro” di carducciana memoria, simbolo assoluto della modernità (e dell'anar­chia, Gucdni docet), tra­figge il cuore della città e la trasforma definitivamente, trascinandola, volente o nolente, in un futuro che è il nostro passato.

 Piazza Caricamento Genova anni 10 del Novecento

Piazza Caricamento, Genova anni ‘10 del Novecento

Dagli Archivi Ansaldo quarantamila immagini

Le foto del calendario 2022 del Secolo XIX sono tratte dagli ar­chivi della Fondazione Ansaldo e fanno parte di un patrimo­nio di quarantamila immagini digitalizzate e liberamente consultabili sul sito archi­vio.fondazioneansaldo.it. Con il progetto "Archimondi” la Fondazione Ansaldo ha volu­to aprire le porte degli archivi storici e renderle accessibile in ogni momento e da ogni luogo.

Sono già consultabili online sei archivi storici che offrono una panoramica su tutte le atti­vità imprenditoriali, industria­li e culturali del Paese dalla fi­ne del Settecento fino agli anni ’70 del Novecento. Questi si ag­giungono alle quarantamila fotografie digitalizzate dal 2015 al 2021.

Gli archivi e le foto digitaliz­zate, offrono molteplici spunti di approfondimento su temi co­me le strategie imprenditoriali e le produzioni manifatturie­re, il movimento operaio e lo sviluppo del welfare azienda­le, le trasformazioni del pae­saggio urbano, la storia della navigazione, il ruolo della don­na nella società novecentesca, l’arte in fabbrica, il giornali­smo italiano nonché i più im­portanti protagonisti dello sce­nario intellettuale del Nove­cento. Nello specifico, sono già stati digitalizzati: l’Archivio Flavia Steno e l’Archivio Gio­vanni Battista Ansaldo; le rivi­ste “Civiltà delle Macchine”, “L’Ansaldino”, “Comigliano” e “Rivista Italsider”.

In edicola domani insieme al quotidiano

Immagini spettacolari. Per cer­ti versi malinconiche e strug­genti, perché raccontano una Genova che non c'è più. Per al­tri versi cariche d'orgoglio, per­ché dimostrano la grandezza delle città. Il calendario del 2022 sarà speciale per i geno­vesi. Che domani in edicola, in­sieme al Secolo XIX, troveran­no fotografie meravigliose trat­te dagli archivi della Fondazione Ansaldo.

Pescatori che riparano le reti sulla spiaggia, il transatlantico Rex pronto al varo a Sestri Po­nente, un tram in via Corsica in­nevata, il lungomare di Nervi, il porto. Foto che da una parte in­dicano quanto la città sia cam­biata, e dall'altra quanto certi scorci e persino certe abitudini degli abitanti siano simili. Il ca­lendario è la strenna del Secolo XIX in regalo per i lettori. Storia, cultura e arte da una parte, in­formazione di qualità dall'al­tra.

Fondazione Ansaldo presenta il suo tredicesimo calendario, quest’anno dedicato ad “Archimondi”: il nuovo progetto di digitalizzazione che ha come obiettivo quello di rendere sempre più accessibile per tutti il patrimonio custodito dalla Fondazione.

Calendario Fondazione 2022 Pagina 01

Il calendario “Archimondi 2022” propone 12 tra gli archivi più significativi conservati da Fondazione Ansaldo. Le 24 imma­gini qui presenti provengono da alcuni fondi già digitalizzati, in parte o totalmente, e da altri che lo saranno in un prossimo futuro.

“Archimondi” è un percorso di digitalizzazione volto a rendere sempre più accessibile il patrimonio storico e culturale della Fondazione, che ha portato in questa prima fase alla pubblicazione on line di 6 tra gli archivi e le raccolte maggiormente consultati. Questi si aggiungono alle 40.000 fotografie digitalizzate dal 2015 al 2021 nell’ambito del progetto “Fotografia e Industria” e consultabili sul sito della Fondazione.

Se “Fotografia e Industria” aveva come obiettivo la salvaguardia, la gestione e la valorizzazione delle sole fonti fotografiche prodotte dal mondo dell’industria e del lavoro, “Archimondi” guarda invece agli archivi nella loro totalità, offrendo molteplici spunti di ricerca in merito alle tematiche più diverse, quali ad esempio le strategie imprenditoriali e le produzioni manifat­turiere, le maestranze operaie e lo sviluppo del welfare aziendale, le trasformazioni del paesaggio urbano, la storia della na­vigazione, il ruolo della donna nella società novecentesca, l’arte in fabbrica, il giornalismo italiano nonché i più importanti protagonisti dello scenario intellettuale del Novecento. Una ricchezza di suggestioni che comunque non esaurisce lo stra­ordinario patrimonio archivistico e foto-cinetecario custodito dalla Fondazione Ansaldo sin dal 1980, anno di apertura al pubblico dell’Archivio Storico Ansaldo.

I primi risultati e gli obiettivi futuri di questa nuova campagna di digitalizzazione sono stati presentati nel corso del conve­gno “Archimondi – Esperienze archivistiche digitali”, tenutosi presso la sede della Fondazione, Villa Cattaneo dell’Olmo, il 23 novembre 2021. Da tale data sono infatti disponibili on line i complessi documentari di Flavia Steno (giornalista per “Il Secolo XIX”), di Giovanni Battista Ansaldo e gli house horgan «Civiltà delle Macchine», «L’Ansaldino», «Cornigliano» e «Ri­vista Italsider».

 

Archivio Perrone 1871-1945

Archivio Perrone 1871-1945

L’Archivio, costituito da 2.358 unità e dichiarato di notevole interesse storico nel 1982, documenta le vicende famigliari e l’attività imprenditoriale di Ferdinando Maria, Mario e Pio Perrone. Nato a Torino nel 1847, Ferdinando Maria ...
Archivio Ansaldo 1853-1980

Archivio Ansaldo 1853-1980

L’Ansaldo lega il suo nome alla storia della navalmeccanica, della cantieristica, del ferroviario, della siderurgia, dell’elettromeccanica e dell’automazione italiane in oltre centocinquant’anni di trasformazioni societarie, concentrazioni ...
Archivio Ilva 1882-1994

Archivio Ilva 1882-1994

L’Archivio Ilva è uno dei complessi archivistici tra i più importanti dell’intero patrimonio documentale della Fondazione Ansaldo. Sono documentati quasi centocinquant’anni di siderurgia a partecipazione statale, dalla costituzione degli ...
Disegni Tecnici 1856-1992

Disegni Tecnici 1856-1992

La raccolta, costituita complessivamente da oltre 50.000 esemplari, è il risultato di quattro versamenti principali: -il primo, risalente al 1980, comprende una cinquantina di disegni della Gio. Ansaldo & C. eseguiti tra il 1856 ed ...
L’Emeroteca 1860–2021

L’Emeroteca 1860–2021

La Fondazione dispone di una propria Emeroteca con un patrimonio stimato di oltre 600 testate di pubblicazioni nazionali ed estere per migliaia di numeri. Si tratta di una raccolta costituita da riviste, bollettini, estratti, annuari, ...
Archivio Carmagnani 1927-1970

Archivio Carmagnani 1927-1970

Correva l’anno 1904 quando Attilio Carmagnani, dalla provincia di Verona, si trasferì a Genova per dare vita a una ditta individuale per il commercio di, spiriti, benzina solvente e poi petrolio illuminante. La crescita dell’area ...
Archivio Zoncada 1948-1973

Archivio Zoncada 1948-1973

Giovanni “Nino” Zoncada (Venezia, 1898 – Genova, 1988) lega il suo nome all’architettura navale, collocandosi -al pari di Gustavo Pulitzer Finali e Gio. Ponti- tra coloro che più influenzarono lo stile e il gusto del Novecento italiano e ...
Archivio Costa 1920-1980

Archivio Costa 1920-1980

Acquisito in proprietà nel 2010 dalla famiglia Costa, l’Archivio Costa è costituito soprattutto da documentazione amministrativa, tecnica e contabile relativa all’attività armatoriale svolta dalla famiglia a partire dagli anni Venti sino a ...
Archivio Giovanni Battista Ansaldo 1829-1998

Archivio Giovanni Battista Ansaldo 1829-1998

L’Archivio Giovanni Battista Ansaldo è tra i complessi archivistici più significativi e interessanti conservati in Fondazione Ansaldo.Si tratta di un vero e proprio archivio famigliare costituito da oltre 1.100 unità e circa 250 immagini ...
Archivio Storico AMT 1873 - 1965

Archivio Storico AMT 1873 - 1965

Grazie ad una convenzione stipulata nel 2019 con l’Azienda Municipalizzata Trasporti – AMT di Genova, la Fondazione Ansaldo ha acquisito l’archivio della storica azienda di trasporti pubblici terrestri su ruota e su rotaia Unione Italiana ...
Archivio Campostano 1901-1960

Archivio Campostano 1901-1960

L’Archivio prende il nome del fotografo genovese, Antonio Campostano (1877-1965) di cui la Fondazione custodisce non soltanto il materiale fotografico (positivi e negativi realizzati su un arco temporale molto ampio dal 1901 al 1960) ma ...
Archivio Chierici 1935-1941

Archivio Chierici 1935-1941

L’Archivio Chierici è uno dei più importanti archivi fotografici conservati da Fondazione Ansaldo. È un viaggio nella storia della nostra città, condotto grazie alle 1023 stereoscopie realizzate dalla mano di Ludovico Maria Chierici ...

archimondi Fondazione Ansaldo

Il patrimonio storico e culturale della Fondazione Ansaldo è ora a disposizione di tutti e fruibile su una piattaforma open source al seguente link: archivio.fondazioneansaldo.it. “Archimondi”, questo il nome del progetto avviato da Fondazione Ansaldo, consiste infatti in una grande opera di digitalizzazione cominciata all’inizio di quest’anno per aprire le porte degli archivi storici e rendere accessibile in ogni momento e da ogni luogo la cultura identitaria dell’Italia. Da oggi sono dunque consultabili online sei archivi storici che offrono una panoramica su tutte le attività imprenditoriali, industriali e culturali del Paese dalla fine del settecento fino agli anni ’70 del Novecento. Questi si aggiungono alle 40mila fotografie digitalizzate dal 2015 al 2021 nell’ambito del progetto “Fotografia e Industria” e già consultabili sul sito della Fondazione.

Organizzare la propria memoria, per ogni azienda, è il primo passo per costruire quel patrimonio identitario che le consente di ricoprire un ruolo attivo e competitivo.

Gli archivi e le foto digitalizzate, dunque, offrono molteplici spunti di approfondimento in merito a temi come le strategie imprenditoriali e le produzioni manifatturiere, le maestranze operaie e lo sviluppo del welfare aziendale, le trasformazioni del paesaggio urbano, la storia della navigazione, il ruolo della donna nella società novecentesca, l’arte in fabbrica, il giornalismo italiano nonché i più importanti protagonisti dello scenario intellettuale del Novecento.

Nello specifico, sono già stati digitalizzati: l’Archivio Flavia Steno e l’Archivio Giovanni Battista Ansaldo; le riviste “Civiltà delle Macchine”, “L’Ansaldino”,Cornigliano” e “Rivista Italsider”.

Tutelare e valorizzare questo specifico segmento della memoria collettiva vuol dire anche farlo uscire dai confini fisici degli archivi per consegnarlo alla collettività attraverso una ricchezza di suggestioni digitali. Con la consapevolezza che la digitalizzazione è una grande opportunità in termini di fruizione che in alcun modo si sostituisce all’esperienza della consultazione fisica dei volumi che fanno parte dello straordinario patrimonio archivistico e foto-cinetecario custodito dalla Fondazione Ansaldo sin dal 1980, anno di apertura al pubblico dell’Archivio Storico Ansaldo.

Archimondi è dunque un esempio virtuoso di digitalizzazione della cultura di impresa che si inserisce nel percorso avviato da Leonardo, tra i soci Fondatori di Fondazione Ansaldo, per una crescente digitalizzazione dei processi, dall’ingegneria alla produzione, come indicato nel piano strategico di crescita di lungo termine “Be tomorrow 2030”.

Archimondi, presentato con un convegno il 23 novembre nella sede della Fondazione Ansaldo a Villa Cattaneo dell’Olmo a Genova Un'occasione per raccontare lo stato dell’arte della digitalizzazione degli archivi in Italia con le testimonianze dei rappresentanti del mondo culturale, accademico e di Museimpresa, allo scopo di individuare insieme proposte e soluzioni capaci di creare valore a beneficio della tutela, conservazione e diffusione su larga scala degli archivi.

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 REX, il sogno azzurro - the blue riband
--- sulle onde dell’innovazione ---

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Fondazione Ansaldo – Gruppo Leonardo presenterà al pubblico il prossimo 21 novembre alle ore 11.30 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci – Sala Conte Biancamano il libro «REX, il sogno azzurro – the blue riband», scritto da Flavio Testi, pubblicato e distribuito da Erga Edizioni.

L’evento, inserito all’interno del palinsesto di BOOKCITY Milano 2021, avrà come tema centrale l’innovazione. Prenderanno parte all’incontro il Direttore Generale del Museo, Fiorenzo Maria Galli, l’AD C-Way Costa Edutainment e Opera Laboratori Fiorentini Carla Sibilla, l’AD di Ansaldo Green Tech Daniela Gentile insieme al Direttore della Fondazione Lorenzo Fiori e l’autore.

Il libro, fortemente voluto e curato da Fondazione Ansaldo, è un omaggio al più grande transatlantico mai costruito in Italia, varato 90 anni fa presso i Cantieri Navali Ansaldo di Sestri Ponente e affondato l’8 settembre 1944 dopo 3 raid da parte degli aerei della Royal Air Force. Il transatlantico REX diventò leggenda con la vittoria del Nastro Azzurro per la più veloce traversata atlantica e, con il suo assurdo affondamento, si trasformò in mito che ancora oggi vive nella memoria collettiva.

Attraverso le oltre 250 pagine, con traduzione in inglese, è possibile ripercorrere la storia del REX tra inediti storici, dettagli tecnici e un ricchissimo apparato iconografico e audiovisivo, proveniente in massima parte dagli archivi di Fondazione Ansaldo, e altri materiali accessibili tramite QR Code per una visualizzazione sui propri dispositivi mobili (smartphone, tablet).

 

Milano, 21 novembre 2021 – Fondazione Ansaldo – Gruppo Leonardo presenterà al pubblico il libro «REX, il sogno azzurro – the blue riband», scritto da Flavio Testi e pubblicato e distribuito da Erga Edizioni. La presentazione si terrà presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci nella Sala Conte Biancamano, all’interno di una parte del transatlantico Conte Biancamano il cui ponte di comando col grande salone delle feste rappresenta uno dei pezzi più impressionanti del Museo.

Fondazione Ansaldo ha voluto e curato questo libro per celebrare i 90 anni del più grande transatlantico mai costruito in Italia – 51.060 tonnellate di stazza lorda per una lunghezza di 268 metri, una larghezza di 30 metri e un’altezza 37 metri, con 4 eliche e 4 motori capaci di una potenza di 140.000 cavalli –, varato il primo agosto 1931 nei Cantieri Navali Ansaldo di Sestri Ponente e affondato l’8 settembre 1944 dai razzi e siluri accanitamente lanciati dagli aerei della Royal Air Force nella solitudine e nel silenzio della baia di Capodistria, opposta geograficamente a quella dove era nato.

Il suo affondamento è stato l’ultimo atto di una vita operativa breve ma eccezionale, suggellata nell’agosto 1933 con la vittoria del Nastro Azzurro, grazie ad una traversata tra Europa e America di 4 giorni, 13 ore e 58 minuti. Il REX percorse le 3.181 miglia che separano Gibilterra dal Faro di Ambrose a una velocità media di 28,92 nodi, arrivando a destinazione con un giorno d’anticipo, un record che detenne per due anni. Ed è proprio a questa competizione che si riferisce il titolo del libro.

Ad essere eccezionale non è soltanto la sua storia, ma il transatlantico stesso, soprattutto dal punto di vista dell’innovazione, tema centrale dell’evento milanese, inserito nel programma di BOOCKCITY Milano 2021. Dopo gli interventi di saluto del Direttore Generale del Museo, Fiorenzo Galli, e quello introduttivo del Direttore della Fondazione, Lorenzo Fiori, si confronteranno l’AD C-Way Costa Edutainment e Opera Laboratori Fiorentini Carla Sibilla, l’AD di Ansaldo Green Tech Daniela Gentile e l’autore del libro Flavio Testi. 

Il confronto sarà naturalmente incentrato sul REX, non soltanto prodotto dell’eccellenza raggiunta dalla cantieristica italiana degli anni ’30 ma già allora un prodotto mondo, precursore di quel Made in Italy che oggi è riconosciuto all’innovazione italiana, frutto di talento, qualità e “saper fare”.

Il REX utilizzava molte delle principali innovazioni scaturite dalle precedenti rivoluzioni industriali: il motore a vapore con turbine a 3 stadi di alta, media e bassa pressione con caldaie alimentate a nafta (quindi l’utilizzo del petrolio come fonte di energia); l’elettricità (in questo senso il REX è anche una grande macchina futurista); il telefono e le telecomunicazioni wireless via ponti radio tra le sponde dell’Atlantico. Petrolio – elettricità e telecomunicazioni a distanza si svilupparono alla fine del XIX Secolo ma dispiegarono la loro forza nel XX. L’innovazione si estendeva anche ai servizi di intrattenimento, palestre, piscine persino le cure termali e aria ionizzata a purificare gli ambienti.

Tutto questo poi diventò velocità: costruito e allestito in due anni, entrava in servizio nel 1932, era già concepito in una dimensione europea (le prove dei modelli di scafo nelle vasche navali tedesche e austriache, l’utilizzo dell’acciaio prodotto dalle fonderie Ansaldo con il metodo Martin-Siemens ecc…). Il REX era allora un esempio di globalizzazione realizzato secondo le tendenze internazionali per impressionare gli altri europei e gli americani. Il REX in quanto prodotto mondo esprimeva una civiltà, lo stile e la storia italiane. La civiltà del REX trovava la sua espressione nella dimensione del mondo viaggiante. E i segni distintivi di questa civiltà si trovavano tutti sulla nave. Innanzitutto l’idea che il viaggio aveva diversi aspetti: quelli dello status symbol (tantissimi personaggi famosi viaggiarono sul REX) quello del turismo, quello del viaggio per “cercare fortuna” o delle famiglie ebraiche per fuggire alle persecuzioni razziali. Questo si notava nella struttura delle 4 classi, tutte curate e organizzate per offrire il massimo comfort per i passeggeri: la terza classe corrispondeva alla prima classe delle navi concorrenti. E intorno alle classi c’era l’equipaggio: il lavoro come struttura indispensabile per azionare la civiltà, non solo con grande professionalità marinara ma anche per i servizi di ristorazione e alberghieri. Sul REX si praticavano gli sport nelle palestre, sul ponte attrezzato e nelle piscine, soprattutto alcuni di quelli che sono oggi tra i protagonisti delle Olimpiadi Moderne e che, in quegli anni, si affermavano come evento di interesse mondiale. Sul REX c’era l’informazione: ogni giorno si stampava il giornale, perché il XX Secolo era il secolo dell’opinione pubblica e delle notizie “veloci”. Sul REX c’era la cultura: una biblioteca fornitissima e cosmopolita, con oltre 2000 volumi in diverse lingue. Sul REX c’era lo spettacolo: il teatro, la proiezione di film e documentari, la musica delle orchestre, i grandi divi-passeggeri che si esibivano. Sul REX c’era la bellezza degli interni a disposizione di tutti, con arredi realizzati dal talento creativo e stile italiani, oltre le gallerie dei negozi con prodotti di qualità Made in Italy.

Tra le oltre 250 pagine del libro è quindi possibile leggere, in italiano e inglese, di come sia nato questo mito della cantieristica, che da 90 anni è sempre sinonimo di eccellenza e orgoglio italiani, e tante altre storie. Fondazione Ansaldo ne custodisce molta della memoria e sulla memoria custodita lavora plasmandola per farne emergere i contenuti e messaggi valoriali di grande attualità ma anche in prospettiva futura. Il volume, con sovra-copertina poster, stampato e distribuito da Erga Edizioni, è in vendita presso il circuito delle librerie su tutto il territorio nazionale al prezzo di 25 euro e presso le principali piattaforme on-line.

Il Conte Biancamano, varato nel 1925, fu la prima nave passeggeri riallestita dall'Italia nel dopoguerra. I concetti e gli studi applicati per il suo riallestimento servirono da esempio per le successive realizzazioni. Il transatlantico fu completamente rinnovato anche nei suoi interni con apporti decorativi affidati ad affermati artisti (Campigli, Sironi, Crippa per la pittura, Pulitzer e Giò Ponti per le decorazioni e l'arredamento). Di Marcello Mascherini erano le sculture tra le quali quella dell'ampio soffitto che ornava il salone delle feste raffigurante il mito di Giasone e del vello d'oro.

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Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo è un ente che opera da oltre 40 anni nel recupero, tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale rappresentato dai fondi archivistici, fotografici e filmici rappresentativi di memorie imprenditoriali, industriali, tecnologiche e comunicative, in particolare di quelle aziende che hanno operato sul territorio ligure. Il patrimonio della Fondazione rappresenta una memoria storica collettiva di valore nazionale, vasta e preziosa. Abbraccia una fascia temporale che parte dalla metà dell’Ottocento e arriva fino ai primi anni Duemila. Numericamente conta oltre 100 fondi archivistici tra propri o affidati da terzi, raccogliendo materiali documentali, fotografici e filmici oltre ad alcuni cimeli e manufatti d’epoca per oltre 60.000 unità archivistiche, più di 800.000 immagini e circa 5.300 filmati in originale, nonché 300 ore di registrazioni di fonti orali.

Erga Edizioni nasce nel 1950 col nome “Le tre caravelle” e diventa "Erga" nel 1964. Sin dalla sua fondazione ha scelto di essere distribuita a livello nazionale. Ad oggi ha pubblicato oltre 2500 titoli. Collabora con Enti, Associazioni e Università in tutta Italia. Ha sviluppato con la start-up Vesepia i libri interattivi e polisensoriali, che permettono tramite una APP di fruire di realtà aumentata e di immagini e video 3D.

Flavio Testi è un ingegnere genovese appassionato di storia della marineria mondiale. Il nonno Corrado e il padre Metello erano dipendenti Ansaldo e parteciparono alla costruzione del transatlantico REX per le parti propulsive ed elettriche. Entrambi presero parte alle prove in mare e Metello Testi rimase imbarcato per tutta la vita operativa del REX (dal 1932 al 1940) in qualità di ufficiale della centrale elettrica e anche come violinista nell’orchestra di bordo. L’Autore è stato membro della Titanic Historical Society ed è associato al Laboratorio di Storia Marittima e Navale del DASF presso l’Università di Genova.

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci nasce il 15 febbraio 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi guidati dall’ingegner Guido Ucelli e con l’appoggio delle istituzioni. Il nome di Leonardo da Vinci accompagna il Museo dalla sua inaugurazione, avvenuta con una grande mostra che ne celebrava il cinquecentenario della nascita. L’obiettivo generale del Museo è concorrere a sviluppare la “cittadinanza scientifica”, cioè il complesso di conoscenze e competenze utili per comprendere e poter discutere le implicazioni e le interazioni della scienza e della tecnologia sulla vita quotidiana e le loro interazioni con altri settori del sapere e della società. L’idea del fondatore, l’industriale milanese Guido Ucelli, era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse “il divenire del mondo” a partire da uno sguardo di unità della cultura. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico scientifica ancora oggi ispira il piano strategico di sviluppo dell’Istituzione.

Contatti
Rif. Fondazione Ansaldo
Tel. 010 859 4130
Mail.
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Sito:
www.fondazioneansaldo.it

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visiteFA

Il 6 e 7 novembre 2021, in occasione della XX Settimana della Cultura d’Impresa, Fondazione Ansaldo ha organizzato una due giorni di visite guidate, che ha registrato il tutto esaurito grazie ad un tour unico tra gli oltre 100 fondi archivistici conservati presso Villa Cattaneo dell’Olmo, alla scoperta dei valori socio-culturali generati dal mondo del lavoro e non solo.

settimane impresa

Quest’anno la Settimana della Cultura d’impresa compie 20 anni mentre l’anno scorso li ha festeggiati Fondazione Ansaldo, nata nel 2000 a vent’anni esatti di distanza dalla costituzione dell’Archivio Storico Ansaldo, primo archivio d’impresa in Italia che col tempo è diventato luogo di concentrazione degli archivi delle imprese liguri.