Archivio Campostano 1901-1960
L’Archivio prende il nome del fotografo genovese, Antonio Campostano (1877-1965) di cui la Fondazione custodisce non soltanto il materiale fotografico (positivi e negativi realizzati su un arco temporale molto ampio dal 1901 al 1960) ma anche le attrezzature fotografiche di ripresa, di sviluppo e di stampa (conservate nel Laboratorio Campostano).
Sono conservati 3.230 negativi e 546 positivi originali selezionati e stampati dal fotografo stesso.
Genova ricopre un ruolo importante nella produzione fotografica di Campostano: molti gli scatti aventi per soggetto la Riviera Ligure, la città e le sue chiese.
Durante la sua lunga attività Campostano si specializzò in fotografie con soggetti naturali e paesaggistici: tra le regioni italiane più amate dal fotografo genovese vi erano quelle alpine (in particolare la Valle d’Aosta) e l’amore per la montagna portò il fotografo a riprendere il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e le Dolomiti.
Queste immagini assumono oggi, in epoca di accesi dibattiti sui cambiamenti climatici, una particolare rilevanza, poiché mostrano l’arco alpino e i suoi ghiacciai ancora “intatti” dalla minaccia dell’inquinamento e degli stravolgimenti ambientali che ne sono derivati a partire dalla seconda metà del Novecento.
Archivio Campostano, panorama delle Alpi Valdostane, senza data ma anni Venti
Archivio Campostano, un momento di riposo durante una spedizione alpina, senza data ma anni Venti