Calendario Fondazione 2022 Pagina 26L’Archivio prende il nome del fotografo genovese, Antonio Campostano (1877-1965) di cui la Fondazione custodisce non soltanto il materiale fotografico (positivi e negativi realizzati su un arco temporale molto ampio dal 1901 al 1960) ma anche le attrezzature fotografiche di ripresa, di sviluppo e di stampa (conservate nel Laboratorio Campostano).

Sono conservati 3.230 negativi e 546 positivi originali selezionati e stampati dal fotografo stesso.
Genova ricopre un ruolo importante nella produzione fotografica di Campostano: molti gli scatti aventi per soggetto la Riviera Ligure, la città e le sue chiese.

Durante la sua lunga attività Campostano si specializzò in fotografie con soggetti naturali e paesaggistici: tra le regioni italiane più amate dal fotografo genovese vi erano quelle alpine (in particolare la Valle d’Aosta) e l’amore per la montagna portò il fotografo a riprendere il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e le Dolomiti.

Queste immagini assumono oggi, in epoca di accesi dibattiti sui cambiamenti climatici, una particolare rilevanza, poiché mostrano l’arco alpino e i suoi ghiacciai ancora “intatti” dalla minaccia dell’inquinamento e degli stravolgimenti ambientali che ne sono derivati a partire dalla seconda metà del Novecento.

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Archivio Campostano, panorama delle Alpi Valdostane, senza data ma anni Venti
Archivio Campostano, un momento di riposo durante una spedizione alpina, senza data ma anni Venti

Fondazione Ansaldo
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